Omicidi mirati israeliani

Gli omicidi mirati israeliani (in ebraico, סיכול ממוקד, ossia sikul memukad, vale a dire prevenzione mirata, in arabo القتل المستهدف?, al-qatl al-mustahdaf, in inglese targeted killings) indicano una pratica militare unilaterale del governo israeliano, pratica sviluppatasi durante il secondo dopoguerra e che Israele ha esercitato ampiamente, più di ogni altra democrazia occidentale e caso unico nel mondo contemporaneo pratica avallata giuridicamente da una sentenza della Corte suprema israeliana, secondo il giornalista investigativo israeliano Ronen Bergman.[1]

  1. ^ (EN) Ronen Bergman, How Arafat Eluded Israel’s Assassination Machine, su nytimes.com, 23 dicembre 2018.

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