Opale

Opale
Classificazione Strunz4.DA.10
Formula chimicaSiO2·n(H2O)[1]
Proprietà cristallografiche
Sistema cristallinoamorfo[1]
Classe di simmetriasilicati
Gruppo puntualenessuno
Proprietà fisiche
Densità2-2,4 g/cm³
Durezza (Mohs)5,5-6,5[2]
SfaldaturaNessuna
Fratturaconcoide[1][2]
Coloreincolore (allocromatismo)[2], rosso, arancio, giallo, verde, blu e bianco.
Lucentezzavitrea[1], grassa[2]
Opacitàda trasparente a traslucido a opaco[1]
Strisciobianco[2]
Diffusionecomune
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Principali paesi produttori di opale

L'opale è un minerale colloidale amorfo, costituito da silice idrata (SiO2·nH2O), semiamorfo o microcristallino, ovvero privo di struttura reticolare, infatti non si presenta in cristalli, ma in vene, noduli e croste di vari colori, spesso con iridescenze.[3] Il colore è variabile dal trasparente al bianco latte, con un'infinità di differenti intermedi (verde, rosso, giallo, marrone, nero). Il contenuto in acqua può arrivare fino al 20%. La formazione dell'opale avviene mediante lento deposito geologico di un gel colloidale di silice a bassa temperatura.

Esso comprende molte varietà fra cui l'opale comune, l'opale nobile, l'opale nero, l'opale d'acqua, l'opale di fuoco, l'opale xiloide e la ialite.

La parola "opale" ha radice comune nel sanscrito ùpala, nel greco ὀπάλλιος opallios e nel latino opălus (con significato di "pietra preziosa"[4]).

Il 97% della produzione mondiale di opali è in Australia[5], paese che ne ha fatto la pietra nazionale, segnatamente nella zona di Lightning Ridge, dove si estrae l'opale nero. Giacimenti importanti sono situati anche in Messico, in Etiopia, in Brasile e negli USA.

Esempio di opalescenza.

L'opalescenza, il gioco di colori e di luce presentato dai campioni di opale, è dovuta ad effetti di interferenza ed alla diffrazione della luce causata a sua volta dalla regolare disposizione delle sferette di silice, le quali si dispongono in una forma impaccata, regolare e tridimensionale; è simile quindi alla disposizione dei cristalli.

Il riscaldamento di campioni di opale può causarne la disidratazione e, pertanto, la perdita dell'effetto di opalescenza. Una parziale reidratazione è ottenibile con prolungata immersione dei campioni danneggiati in acqua.

  1. ^ a b c d e Scheda del minerale su webmineral
  2. ^ a b c d e Autori Vari, scheda Opale in "Il magico mondo di minerali & gemme", De Agostini (1993-1996), Novara
  3. ^ Opale - scheda scientifica, su minerali.it. URL consultato il 21 giugno 2018 (archiviato dall'url originale il 21 giugno 2018).
  4. ^ Cesare Conci e Vincenzo De Michele, opale di fuoco, in Pietre dure e preziose, Firenze-Milano, Giunti editore, 2018, p. 65, ISBN 978-88412-4454-8.
  5. ^ Copia archiviata (PDF), su itsanhonour.gov.au. URL consultato il 3 maggio 2019 (archiviato dall'url originale il 27 marzo 2018).

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