Operazione Blu

Operazione Blu
parte della seconda guerra mondiale
La 24. Panzer-Division avanza nella steppa durante l'Operazione Blu (Fall Blau).
Data28 giugno 1942 - 23 luglio 1942
Luogoregione del Don e del Donec, Unione Sovietica
Esitovittoria tattica tedesca, fallimento strategico
Schieramenti
Comandanti
Effettivi
1.600.000 uomini (di cui 1.000.000 tedeschi e 230.000 italiani), 2.300 carri armati, circa 1.800 aerei[1]1.300.000 uomini, circa 3000 carri armati, circa 1000 aerei[2]
Perdite
circa 100.000 tra tedeschi e alleati e 400 carri armati.[3][4]circa 570.000 uomini e 2400 carri armati.[2]
Voci di battaglie presenti su Wikipedia

Operazione Blu (in tedesco: Fall Blau) era il nome in codice assegnato dalla Wehrmacht alla grande offensiva estiva del 1942 sul fronte orientale. La sua denominazione originale avrebbe dovuto essere Operazione Sigfrido, come l'eroico personaggio della mitologia germanica, ma Adolf Hitler, dato il mancato successo della precedente Operazione Barbarossa (anch'essa con nome mutuato dalla tradizione tedesca) preferì usare il più modesto nome di Operazione Blu[5].

Gli obiettivi politico-strategici di questa seconda offensiva estiva tedesca in Unione Sovietica, limitata al solo settore meridionale del fronte orientale, avrebbero dovuto essere: la distruzione del raggruppamento sovietico sul fiume Donec, la conquista del Donbass, l'invasione del Kuban' e del Caucaso, il raggiungimento del Don e del Volga, la neutralizzazione dell'importante centro manifatturiero di Stalingrado.

Il raggiungimento di questi grandi obiettivi, stabiliti in gran parte personalmente da Hitler, avrebbe permesso alla Germania di ottenere notevoli risorse agricole, energetiche e petrolifere, sufficienti per continuare con successo una lunga guerra aeronavale globale contro le potenze anglosassoni. Iniziata il 28 giugno, l'Operazione Blu, nonostante importanti successi tattici e notevoli guadagni territoriali, mancò i suoi obiettivi strategico-politico-economici fondamentali e condusse l'Esercito tedesco (anche per le continue variazioni imposte da Hitler alla pianificazione originale) in una situazione strategica difficile e pericolosa, premessa alla successiva catastrofe invernale di Stalingrado.

  1. ^ Bauer, vol. IV, p. 152.
  2. ^ a b Glantz e House, p. 433.
  3. ^ Werth, p. 399.
  4. ^ (EN) Werner Haupt, A History of the Panzer Troops, Schiffer Publishing, 1990, p. 192.
  5. ^ Il Terzo Reich, p. 10.

© MMXXIII Rich X Search. We shall prevail. All rights reserved. Rich X Search