Il Padiglione Zero è stata una delle aree tematiche di Expo 2015. Si trovava all'estremo ovest del decumano, di fronte all'ingresso Triulza. Il padiglione fungeva da introduzione al tema dell'intera esposizione ed era una delle strutture permanenti dell'esposizione universale, fino al marzo 2021 quando fu smantellata.[1]
Sulla grande facciata principale si poté leggere il motto in latino che dice Divinus halitus terræ[2], ovvero Il respiro divino della terra.
La struttura copriva una superficie di circa 9.000 metri quadrati di cui 5.500 riservati all'area espositiva, predisposta per i nove grandi spazi tematici che si sono succeduti come in una dimensione naturalmente irregolare.
Il complesso fu progettato dall'architetto Michele De Lucchi, l'allestimento ideato dallo scenografo Giancarlo Basili e curato da Davide Rampello. Il Padiglione Zero mostrava idealmente delle porzioni di crosta terrestre. Il risultato era rafforzato dalla totale copertura in legno, che visualmente restituiva ancora più netta la comprensione del concetto.
Il percorso di visita riprodusse nella successione delle sale un viaggio attraverso la storia dell'uomo, dal punto di vista dell'alimentazione e dell'agricoltura, associandosi al concetto delle Nazioni Unite Sfida Fame Zero. Uniti per un mondo sostenibile[3].
Il Padiglione Zero fu realizzato da un raggruppamento temporaneo di imprese composto dalla Tecnelit s.p.a.,società Torinese di costruzioni e la Set Up Live.
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