Pandemia di COVID-19 in Turchia epidemia | |
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Patologia | COVID-19 |
Origine | Wuhan (Cina) |
Nazione coinvolta | Turchia |
Periodo | 11 marzo 2020 - 5 maggio 2023 |
Dati statistici[1] | |
Numero di casi | 17 042 722 (1º gennaio 2023) |
Numero di guariti | 5 114 624 (1º giugno 2021) |
Numero di morti | 101 492 (9 marzo 2023) |
Sito istituzionale | |
Il primo caso della pandemia di COVID-19 in Turchia è stato confermato il 11 marzo 2020, relativo ad un turco tornato da un viaggio in Europa,[2] mentre il primo decesso con COVID-19 si è registrato il 15 marzo.[2]
Al 1º gennaio 2023, è l'11º Paese al mondo per casi totali confermati, oltre 17 milioni, di cui 101 492 morti (91º Paese al mondo per tasso di mortalità da COVID-19).[3][4]
La Turchia si è distinta dal resto d'Europa non ordinando un lockdown completo, ordinando di stare a casa solo alle persone oltre i 65 anni d'età.[2][5][6] Il governo ha tenuto aperte molte attività e ha lasciato che le aziende stabilissero le proprie linee guida per quanto riguarda i lavoratori.[6] L'ondata di infezioni risultante non si è mai avvicinata a travolgere il sistema sanitario turco (un sistema misto, in parte pubblico e in parte privato),[6][7] che ha il numero più alto di unità di terapia intensiva al mondo con 46,5 letti ogni 100.000 persone.[8] Al 31 gennaio 2021, il tasso di letalità dei casi osservato dalla Turchia è dell'1,05%, il 139º al mondo.[9][10] Si sono ipotizzate diverse spiegazioni a tale tasso relativamente basso, tra cui la relativa rarità delle case di riposo,[6] i dati demografici favorevoli,[6] una lunga eredità di tracciamento dei contatti,[11] l'alto numero di terapie intensive,[12] e un sistema di blocco parziale che ha portato a una percentuale maggiore di casi positivi tra gli adulti in età lavorativa e non tra gli anziani.[6]
Il 30 settembre 2020, il ministro della salute turco Fahrettin Koca ha riconosciuto che dal 29 luglio il numero di casi segnalati era limitato ai casi sintomatici che richiedevano un monitoraggio, il che è stato accolto con rimprovero dall'Associazione medica turca (associazione lavorativa e sindacale dei medici turchi).[13] Questa pratica si è conclusa il 25 novembre 2020, quando il ministero ha iniziato a segnalare anche i casi asintomatici e lievemente sintomatici accanto a quelli sintomatici.[13]
Il 5 maggio 2023, l'Organizzazione mondiale della sanità dichiara ufficialmente la fine della pandemia[14][15][16][17][18].
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