Partito Comunista di Kampuchea

Partito Comunista di Kampuchea
(KM) អង្ការ
(FR) Parti communiste du Kampuchéa
SegretarioTou Samouth
(1951-1962)
Pol Pot
(1963-1981)
VicesegretarioNuon Chea
(1960-1981)
StatoBandiera della Cambogia Cambogia
SedePhnom Penh
Fondazione1951
Dissoluzione6 dicembre 1981
Confluito inPartito della Kampuchea Democratica
IdeologiaRuralismo
Ultranazionalismo
khmer

Anti-intellettualismo Autarchia[1]
CoalizioneFronte Unito Nazionale di Kampuchea
(1970-1975)
Organizzazione giovanileLega della Gioventù Comunista di Kampuchea
Iscritti58.000 (1976)
Colorirosso
Bandiera del partito
Uniformi indossate dai membri del partito comunista di kampuchea
Pol Pot, segretario generale del Partito Comunista di Kampuchea dal 1963 al 1981

Il Partito Comunista di Kampuchea, noto anche come Partito Comunista Khmer, fu un partito politico comunista cambogiano, fondato nel 1951. Un altro nome del partito era Angkar Padevat, letteralmente "Organizzazione Rivoluzionaria" (in lingua khmer: អង្គការបដិវត្តន៍) .

Ebbe origine dal Partito Comunista Indocinese, allorché nel dopoguerra questo si scisse nelle varie componenti nazionali, quella principale vietnamita, quella laotiana e quella cambogiana. Inizialmente si chiamava "Partito Rivoluzionario del Popolo Khmer" controllato e sovvenzionato dai comunisti vietnamiti. La componente interna dall'accento più nazionalista che si organizzò attorno a Pol Pot fu inizialmente minoritaria, tanto da riscrivere successivamente la propria storia, dichiarando che la nascita del partito risaliva al 1960.[2]

Allorché venne dichiarato illegale da Sihanouk, il partito pare contasse solo un centinaio di aderenti attivi che nel corso degli anni sessanta aumentarono a dismisura, venendo indicati dall'esterno come Khmer rossi.[3] Il termine venne coniato da Norodom Sihanouk, che in realtà l'aveva inizialmente usato per denominare in maniera generica tutti gli esponenti della sinistra.

Passò dalla clandestinità al riconoscimento ufficiale con l'instaurazione della Kampuchea Democratica, segnata dalla presa di Phnom Penh del 17 aprile 1975. Il governo di Pol Pot cessò con l'intervento della Repubblica Socialista del Vietnam, la quale occupò la capitale nel gennaio 1979. Il partito continuò a controllare per anni diverse zone del paese, soprattutto quelle limitrofe alla Thailandia, venendo poi affiancato da due nuove formazioni anticomuniste: il Fronte di Liberazione Nazionale del Popolo Khmer e il Funcinpec dell'ex re di Cambogia Norodom Sihanouk. Ebbe fine formalmente nel 1981, quando si riorganizzò nel Partito della Kampuchea Democratica, rinunciando formalmente all'appellativo di "comunista"[senza fonte]. Fece così parte del Governo di coalizione della Kampuchea Democratica, che occupò il seggio della Cambogia all'ONU per diversi anni, godendo di ampio appoggio internazionale, dissolto dopo aver cambiato nome solo nel 1993.

Il partito dei Khmer Rossi venne associato al genocidio avvenuto dopo la presa del potere nel 1975,[4] che causò la morte di un numero imprecisato di persone[5][4] attraverso carestie, lavori forzati ed esecuzioni sommarie. Fu uno dei regimi più violenti del XX secolo,[4] ad oggi il regime con la più alta percentuale tra popolazione e numero di morti.[6]

Finora solo tre dei leader Khmer Rossi sono stati processati e condannati.[7] Molti politici dirigenti, e soprattutto quelli più implicati nelle esecuzioni sommarie verificatesi durante la loro breve dittatura, hanno beneficiato di un'amnistia ad hoc, approvata soprattutto per motivi politici e di ordine pubblico. È probabile che alcuni gerarchi dei Khmer Rossi abbiano causato la morte del loro leader, Pol Pot, allo scopo di non consegnarlo vivo nelle mani del Tribunale penale internazionale, l'organismo sovranazionale deputato a giudicare i rei di crimini contro l'umanità e di genocidio.[8]

  1. ^ Kiernan, B. (2004). How Pol Pot Came to Power. New Haven: Yale University Press. pp. 19–20.
  2. ^ David Chandler, History of Cambogia, Silkworm Books, 2008, ISBN 978-0-8133-4363-1.
  3. ^ In lingua khmer: Khmaey Krahom, in francese: Khmer Rouge.
  4. ^ a b c (EN) Cambodia's brutal Khmer Rouge regime, in BBC News, 4 agosto 2014. URL consultato il 2 luglio 2016.
  5. ^ In media stimate attorno al milione e mezzo.
  6. ^ STATISTICS OF CAMBODIAN GENOCIDE AND MASS MURDER, su hawaii.edu. URL consultato il 3 febbraio 2017.
  7. ^ Il più famoso dei quali è senza dubbio Kang Kek Iew.
  8. ^ Who Killed Pol Pot?

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