Partito Federalista | |
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(EN) Federalist Party | |
Leader | Alexander Hamilton John Adams |
Stato | Stati Uniti |
Fondazione | 1789 |
Dissoluzione | 1825 |
Confluito in | Partito Repubblicano Nazionale |
Ideologia | Conservatorismo Federalismo Centralismo Hamiltonianismo Industrialismo Protezionismo Politica filo-inglese |
Il Partito Federalista (in inglese Federalist Party), noto anche come il partito pro-amministrazione (Pro-Administration Party), fu uno dei primi partiti nati negli Stati Uniti d'America.
Il partito fu fondato nel 1789 da Alexander Hamilton, ministro del tesoro nell'amministrazione Washington, che costruì una rete di sostenitori delle sue politiche economiche nelle principali città. La formazione creata da Hamilton prese il nome di Federalisti. Al centro del programma del partito era la realizzazione di un forte governo centrale, atto a favorire lo sviluppo di commercio e industria.
Coloro che appoggiavano il rivale di Hamilton, Thomas Jefferson, chiamati jeffersoniani e successivamente anche "Anti Federalisti", presero il nome di "Repubblicani" o "Partito Democratico-Repubblicano". Vi erano differenze anche in politica estera: Hamilton era filobritannico, mentre Jefferson filofrancese.[1]
L'unico presidente degli Stati Uniti effettivamente iscritto al partito federalista fu John Adams, vincitore delle elezioni del 1796. I Federalisti governarono fino al 1801. Subirono un grave contraccolpo dalla morte in duello del loro leader Hamilton per mano dell'allora vicepresidente Aaron Burr, nel 1804. L'ultimo candidato federalista alla presidenza si presentò alle elezioni del 1816.
All'inizio degli anni venti del XIX secolo i Federalisti scomparvero dal panorama politico statunitense per confluire nel Partito Repubblicano Nazionale, progenitore del Partito Whig, nato nel 1833.
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