Partito Islamico del Turkestan

Partito Islamico del Turkestan
Bandiera del PIT
Attiva1988-oggi
NazioneBandiera della Cina Cina (Xinjiang)

Bandiera del Pakistan Pakistan (Waziristan)[1] (fino al 2017)[2]
Bandiera dell'Afghanistan Afghanistan (Badakhshan)[3]
Bandiera della Siria Siria[4][5][6]

IdeologiaNazionalismo uiguro
Sunnismo
Fondamentalismo islamico
Panislamismo
Jihādismo
Salafismo
Indipendentismo
Anticomunismo
Alleanze Al-Qaeda[7]

 Fronte al-Nusra
 Movimento Islamico dell'Uzbekistan (fino al 2015)[8]
Movimento Islamico del Tagikistan

Componenti
FondatoriZeydin Yusup
Componenti principaliZeydin Yusup
Hasan Mahsum
Abdul Haq[9][10]
Abdul Shakoor al-Turkistani
Abdullah Mansour[11]
Attività
Azioni principaliConflitto dello Xinjiang

Guerra in Afghanistan (2001-2021)
Guerra nel Pakistan nord-occidentale
Guerra civile siriana

Voci su organizzazioni terroristiche in Wikipedia

Il Partito Islamico del Turkestan (in arabo الحزب الإسلامي التركستاني?, al-Ḥizb al-Islāmī al-Turkistānī; in uiguro تۈركىستان ئىسلام پارتىيىسى, Türkistan İslam Partiyisi; in cinese: 突厥斯坦伊斯兰党S, Tūjuésītǎn Yīsīlán DǎngP) o Movimento Islamico del Turkestan (in inglese Turkistan Islamic Movement, TIM), precedentemente noto come Movimento Islamico del Turkestan orientale (in cinese: 东突厥斯坦伊斯兰运动S, Dōng tūjué sītǎn yīsīlán yùndòngP; in inglese East Turkestan Islamic Movement, ETIM), è un'organizzazione terroristica fondata da jihādisti uiguri nella Cina occidentale, considerata in generale come un gruppo terroristico. I suoi obiettivi dichiarati sono di stabilire lo Stato indipendente del Turkestan orientale, noto con il nome di "Uiguristan"[12] in sostituzione della Regione autonoma dello Xinjiang.[13] Secondo un rapporto cinese pubblicato nel 2002, tra il 1990 e il 2001 l'ETIM aveva commesso oltre 200 atti di terrorismo, provocando almeno 162 morti e oltre 440 feriti.[14] Il Comitato per le sanzioni ad al-Qāʿida del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite ha inserito l'ETIM nella lista delle organizzazioni terroristiche nel 2002.[15]

Influenzato dal successo dei mujaheddin contro l'Unione Sovietica durante la guerra in Afghanistan, l'ETIM divenne noto nel 1990 durante la rivolta di Baren. Il conflitto prese la forma di una jihād che prevedeva un risultato simile alla precedente creazione della Prima Repubblica del Turkestan orientale (1933-1934).[16] I loro slogan contenevano retorica anticomunista e un panturchismo islamico storicamente congruente con lo Xinjiang meridionale piuttosto che puro jihādismo salafita radicale o estremismo religioso. La rivolta è durata diversi giorni ed è stata repressa dal Partito Comunista Cinese (PCC), che ha dispiegato forze significative per reprimere l'insurrezione. Il PCC li vedeva come un movimento jihādista simile ai mujaheddin in Afghanistan che avevano dato vita a movimenti più radicali come Hezbollah e il Movimento islamico del Turkistan orientale.

Il ramo siriano del PIT è attivo nella guerra civile siriana ed è in gran parte raggruppato a Idlib.[17]

L'organo ufficiale Voice of Islam (Ṣawt al-Islām, "Voce dell'Islam") rilascia i videomessaggi dell'ETIM. Il nome completo del loro media center è "Turkistan Islamic Party Voice of Islam Media Center" (in uiguro تۈركىستان ئىسلام پارتىيىسى ئىسلام ئاۋازى تەشۋىقات مەركىزى, Türkistan Islam Partiyisi Islam Awazi Teshwiqat Merkizi).[18][19][20]

  1. ^ (EN) Jacob Zenn, An Overview of Chinese Fighters and Anti-Chinese Militant Groups in Syria and Iraq, su The Jamestown Foundation. URL consultato il 3 maggio 2020.
  2. ^ (EN) Owen Bennett-Jones, North Waziristan: What happened after militants lost the battle?, su BBC. URL consultato il 3 maggio 2020.
  3. ^ Mustafa Sarwar, Taliban Increasing Presence In Remote Afghan Region Bordering China, su Gandhara. URL consultato il 3 maggio 2020.
  4. ^ (EN) TIP Division in Syria Releases Video Promoting Cause, Inciting for Jihad, su SITE Institute, 6 giugno 2014. URL consultato il 26 giugno 2014.
  5. ^ (TR) Türkistan İslam Cemaati'nden Yeni Video "Zafer Sadece Allahtan'dır 2", su Doguturkistanbulteni.com, 6 febbraio 2016. URL consultato il 13 maggio 2016 (archiviato dall'url originale il 29 marzo 2016).
  6. ^ (EN) Micro Syria Guide For The Perplexed American: Know Your Terrorists, su Syriawatch, 22 febbraio 2016. URL consultato il 13 maggio 2016 (archiviato dall'url originale il 12 giugno 2018).
  7. ^ (EN) Turkistan Islamic Party leader criticizes the Islamic State's 'illegitimate' caliphate, su FDD's Long War Journal. URL consultato il 29 agosto 2017.
  8. ^ (EN) Beijing, Kunming, Urumqi and Guangzhou: The Changing Landscape of Anti-Chinese Jihadists, su Jamestown Foundation, 23 maggio 2014. URL consultato il 24 ottobre 2014.
  9. ^ (EN) Turkestan Islamic Party emir thought killed in 2010 reemerged to lead group in 2014, su The Long War Journal, 11 giugno 2015. URL consultato il 13 maggio 2016.
  10. ^ (EN) TIP Leader Congratulates Attack in Hotan in Video, su SITE Intel Group, 10 giugno 2015. URL consultato il 13 maggio 2016.
  11. ^ (EN) William MacLean, Islamist group calls Tiananmen attack 'jihadi operation': SITE, in Reuters, 23 novembre 2013. URL consultato il 2 luglio 2017 (archiviato dall'url originale il 17 ottobre 2015).
  12. ^ Il genocidio degli uiguri nelle parole di chi l'ha vissuto, su editorialedomani.it. URL consultato l'8 marzo 2024.
  13. ^ (EN) Why Are We Fighting China? (PDF), su nefafoundation.org. URL consultato il 7 agosto 2010 (archiviato dall'url originale il 9 giugno 2012).
    «We are fighting China... China is an enemy who has invaded Muslim countries and occupies Muslim East Turkestan. There is no greater obligation, aside from belief in Allah, than expelling the enemies of Muslims from our countries.... We are fighting China to make them testify that 'there is no God but Allah, Mohammed is the Messenger of Allah' and make them convert to Islam....»
  14. ^ (EN) "East Turkistan" Terrorist Forces Cannot Get Away With Impunity, in China.org.cn, 21 gennaio 2002. URL consultato il 15 febbraio 2015 (archiviato dall'url originale il 21 marzo 2015).
  15. ^ (EN) Eastern Turkistan Islamic Movement, su United Nations Security Council, 7 aprile 2011.
    «The Eastern Turkistan Islamic Movement (ETIM) is an organization which has used violence to further its aim of setting up an independent so-called "East Turkistan" within China.»
  16. ^ (EN) Rémi Castets, The Uyghurs in Xinjiang – The Malaise Grows, in China Perspectives, 1º ottobre 2003, DOI:10.4000/chinaperspectives.648. URL consultato il 27 maggio 2020.
  17. ^ (EN) Colin P. Clarke e Paul Rexton Kan, Uighur Foreign Fighters: An Underexamined Jihadist Challenge, su jstor.org, International Centre for Counter-Terrorism. URL consultato l'8 novembre 2020. Ospitato su Jstor.
  18. ^ (TR) Sherqiy Türkistan Radio Téléviziyisi-East Turkistan Radio & Television – Uyghurche, su East-turkistan.tv. URL consultato il 13 maggio 2016 (archiviato dall'url originale il 21 aprile 2016).
  19. ^ (TR) Xewerler – Sherqiy Türkistan Jumhuriyiti Sürgündiki Hökümiti, su East Turkistan Government in Exile. URL consultato il 13 maggio 2016 (archiviato dall'url originale il 15 aprile 2016).
  20. ^ (TR) Sherqiy Türkistan Radio Téléviziyisi-East Turkistan Radio & Television – Uyghurche, su East-turkistan.tv. URL consultato il 13 maggio 2016 (archiviato dall'url originale il 23 aprile 2016).

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