Pianeta extrasolare

Rappresentazione artistica di un'esoluna di HD 188753 Ab, primo pianeta extrasolare scoperto all'interno di un sistema multiplo a tre stelle (stella tripla)
Numero di scoperte di pianeti extrasolari per anno. I colori indicano il metodo di individuazione:

     Velocità radiali

     Transito

     Pulsar timing

     Direct imaging

     Microlensing

Un pianeta extrasolare o esopianeta è un pianeta non appartenente al sistema solare, orbitante cioè attorno a una stella diversa dal Sole.

Al 17 giugno 2024[1] risultano conosciuti 6104 pianeti extrasolari in 4507 sistemi planetari diversi (di cui 968 multipli); inoltre 2522 è il numero di pianeti candidati e altri 117 possibili pianeti sono in attesa di conferma o controversi[1].

Un elenco dei pianeti extrasolari conosciuti può essere trovato nella lista dei pianeti extrasolari confermati e in quella dei pianeti extrasolari non confermati o controversi. Il traguardo simbolico del 1000º pianeta conosciuto è stato raggiunto il 22 ottobre 2013, con l'annuncio di undici pianeti gioviani caldi da parte del progetto SuperWASP[2]. Il 2000º pianeta confermato è Kepler-406 b: è stato scoperto nel 2014 e confermato il 25 novembre 2015 nell'ambito della missione Kepler con il metodo del transito.

La scoperta degli esopianeti è resa possibile da metodi di osservazione indiretta o da osservazioni al telescopio. A causa dei limiti delle tecniche di osservazione attuali, la maggior parte dei pianeti individuati sono giganti gassosi come Giove e, solo in misura minore, pianeti rocciosi massicci del tipo Super Terra. La frazione di pianeti più piccoli in costante crescita, soprattutto grazie alla missione Kepler, consente già di definire un abbozzo di classificazione esoplanetaria in base alle loro dimensioni.[3]

Gli esopianeti conosciuti appartengono a sistemi planetari che orbitano attorno a una stella. Esistono tuttavia numerose osservazioni non confermate di oggetti di massa planetaria non legati a vincoli gravitazionali con alcuna stella (i cosiddetti pianeti interstellari): tali corpi celesti non sono definibili come "pianeti" secondo l'attuale definizione dell'Unione Astronomica Internazionale.[4]

L'interesse scientifico sugli esopianeti è cresciuto sempre più a partire dal 1992, anno della prima scoperta confermata (PSR B1257+12). Inizialmente il ritmo delle scoperte è stato molto lento, ma a partire dagli anni 2000 ha conosciuto una vera e propria impennata, passando dai 20 pianeti scoperti nel 2000, ai 189 del 2011, ai quasi 2000 del 2015.

La possibilità di presenza di sistemi planetari attorno a stelle simili al Sole è valutata in modo molto diverso: molti astronomi ritengono che questa sia la norma, mentre altri stimano che solo il 10% delle stelle di tipo solare posseggano un sistema planetario[5].

Spesso la ricerca di esopianeti coincide con la ricerca di mondi in grado di ospitare una forma di vita extraterrestre. Kepler-22 b - ruotante attorno a una nana gialla, Kepler-22, distante approssimativamente 600 anni luce dal sistema solare - è stato il primo esopianeta di tipo terrestre (classificato tra le Super Terre) scoperto orbitare nella zona abitabile del proprio sistema nel 2011; esso avrebbe infatti una temperatura superficiale media di circa 22 °C, il che consente la presenza di acqua allo stato liquido, presupposto per la presenza di vita. Un altro pianeta scoperto da Kepler nel 2015, Kepler-442 b, è stato ritenuto essere il pianeta più simile alla Terra mai individuato.[6]

Sono in costruzione attualmente diversi telescopi e strumenti progettati appositamente per l'individuazione di pianeti extrasolari, tra cui l'Automated Planet Finder, CHEOPS e il telescopio spaziale TESS operativo da giugno 2018.[7] Anche le missioni spaziali SIM (inizialmente prevista per il 2015 ma poi cancellata nel 2010) e Terrestrial Planet Finder (prevista dopo il 2015 e anch'essa cancellata nel 2010), avevano come scopo principale la ricerca di pianeti extrasolari.

  1. ^ a b The Extrasolar Planet Encyclopaedia — Catalog Listing, su exoplanet.eu. URL consultato il 17 giugno 2024.
  2. ^ (EN) Jacob Aron, Hot Jupiters push exoplanet count over 1000 milestone, su New Scientist, 22 ottobre 2013. URL consultato il 22 ottobre 2013.
  3. ^ (EN) A new classification scheme for exoplanet sizes, su phys.org.
  4. ^ (EN) Working Group on Extrasolar Planets, Definition of a "Planet", in IAU position statement, 28 febbraio 2003. URL consultato il 2 settembre 2009 (archiviato dall'url originale il 16 settembre 2006).
  5. ^ (EN) Geoffrey Marcy et al., Observed Properties of Exoplanets: Masses, Orbits, and Metallicities, in Progress of Theoretical Physics, n. 158, 2005, pp. 24-42, DOI:10.1143/PTPS.158.24. URL consultato il 2 settembre 2009 (archiviato dall'url originale il 9 maggio 2010).
  6. ^ (EN) Planetary Habitability Laboratory, The Habitable Exoplanet Catalogue, su phl.upr.edu, University of Puerto Rico. URL consultato il 15 maggio 2013.
  7. ^ (EN) TESS Observations, su tess.mit.edu. URL consultato il 1º ottobre 2018.

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