Piastra siciliana

La piastra fu una valuta del Regno di Sicilia fino al 1816. È chiamata "siciliana" perché emessa nel Regno di Sicilia mentre nel vicino Regno di Napoli invece è chiamata "piastra napoletana". Le due piastre avevano lo stesso valore ma avevano diverse frazioni. La piastra siciliana era suddivisa in 12 tarì, ognuno di 20 grana o 120 piccoli. Esisteva anche l'onza che valeva 30 tarì (2½ piastre).

Nel 1816, dopo l'inglobamento dei regni di Sicilia e di Napoli nel nuovo Regno delle Due Sicilie, fu introdotta un'unica valuta denominata ducato delle Due Sicilie (100 grana) con una moneta d'oro da tre ducati. Presso il popolo rimasero le denominazioni tradizionali di carlino per la moneta d'argento da 10 grana, tarì per quella da 20, mezza piastra (60) e piastra (120).


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