Pittura cinese

Un rotolo appeso dipinto da Ma Lin nel o prima del 1246. Inchiostro e colore su seta, 226,6x110,3 cm.
Nespolo e uccello di montagna, di un pittore anonimo della dinastia Song meridionale (1127–1279); i piccoli dipinti su fogli di album come questo erano popolari tra i proprietari terrieri e i funzionari-letterati dei Song meridionali.
Dipinto della dinastia Han orientale (25–220 d.C.), Museum of Fine Arts, Boston

La pittura cinese è una delle più antiche tradizioni artistiche continue del mondo. La pittura nello stile tradizionale è nota oggi in cinese come guóhuà (國畫T, 国画S), che significa "pittura nazionale" o "nativa", in opposizione agli stili artistici occidentali che divennero popolari in Cina nel XX secolo. La pittura tradizionale coinvolge essenzialmente le stesse tecniche della calligrafia ed è fatta con un pennello intinto in inchiostro nero o in pigmenti colorati; non sono usati oli. Come con la calligrafia, i materiali più popolari sui quali sono fatti i dipinti sono la carta e la seta. Il lavoro finito può essere montato su rotoli, appesi o distesi. La pittura tradizionale può essere fatta anche su fogli di album, muri, lacca, paraventi, e altri mezzi.

Le due tecniche principali della pittura cinese sono:

  • Gongbi (工筆), che significa "meticoloso", usa pennellate estremamente dettagliate che delimitano i dettagli in modo molto preciso. È spesso molto colorata e solitamente descrive argomenti figurativi o narrativi. Spesso è praticata da artisti che lavorano per la corte reale o in laboratori indipendenti.
  • Pittura sfumata a inchiostro, in cinese shui-mo (水墨, letteralmente "acqua e inchiostro"), liberamente denominata anche pittura ad acquerello o a mano, e nota anche come "pittura dei letterati", in quanto era una delle "quattro arti" della classe dei funzionari-letterati.[1] In teoria questa era un'arte praticata da gentiluomini, una distinzione che comincia a farsi negli scritti sull'arte dalla dinastia Song, benché in realtà le carriere dei principali esponenti potessero beneficiarne considerevolmente.[2] Questo stile è indicato anche come xieyi (寫意) o stile a mano libera.

La pittura paesaggistica, iniziata secondo la tradizione da Wu Daozi, era considerata la forma più alta della pittura cinese, e generalmente ancora lo è.[3] Il tempo dal periodo delle Cinque dinastie al periodo dei Song settentrionali (907–1127) è noto come la "grande età del paesaggio cinese". Nel nord, artisti come Jing Hao, Guan Tong, Li Cheng, Fan Kuan e Guo Xi dipinsero figure di montagne torreggianti, usando forti linee nere, sfumato a inchiostro pennellate secche, tratteggiate per suggerire la pietra ruvida. Nel sud, Dong Yuan, Juran e altri artisti dipinsero le colline ondulate e i fiumi della loro campagna nativa in scene pacifiche fatte con pennellate più morbide, strofinate. Questi due tipi di scene e di tecniche divennero gli stili classici della pittura paesaggistica cinese.

  1. ^ Sickman e Soper, p. 222.
  2. ^ Rawson, pp. 114-119; Sickman e Soper, capitolo 15.
  3. ^ Rawson, 112.

© MMXXIII Rich X Search. We shall prevail. All rights reserved. Rich X Search