Politiche giovanili

Le politiche giovanili seguono dalla definizione delle Nazioni Unite del "Programme on Youth"[1][2] (2007) di “giovani, che sono la categoria di persone tra i 15 ed i 24 anni di età, i quali hanno desideri ed aspirazioni a partecipare pienamente alla vita delle società a cui appartengono in tutto il mondo. Sono i principali agenti di sviluppo economico, di cambiamento sociale e di innovazione tecnologica. Va assicurato loro il vivere in condizioni ed ambienti che favoriscano gli ideali, la loro creatività, la passione, sviluppando una tensione al miglioramento della loro società. Si trovano di fronte ad un paradosso: prendere parte ed integrarsi nelle attuali società, ma contemporaneamente esserne una forza di trasformazione”.

Di conseguenza, le politiche giovanili sono le misure attivate sui territori (dal locale al globale) con l'obiettivo di dar vita ad un sistema di azioni ed interventi a valenza pubblica, che hanno l'obiettivo di offrire ai giovani mezzi, opportunità, strumenti e possibilità e percorsi per vivere in modo pieno e positivo la transizione alla vita adulta, intesa come condizione di maggior autonomia e status di piena cittadinanza, quale fruibilità piena di diritti e doveri (e non solo titolarità dei primi).

  1. ^ Making Commitments Matter: Toolkit for young people to evaluate national youth policy (PDF), su aswat.com. URL consultato il 2 gennaio 2018 (archiviato dall'url originale il 7 marzo 2016).
  2. ^ (EN) Making Commitments Matter: Toolkit for young people to evaluate national youth policy | Library | Youthpolicy.org, su youthpolicy.org. URL consultato il 2 gennaio 2018.

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