Prima apocalisse di Giacomo

La Prima apocalisse di Giacomo è un apocrifo del Nuovo Testamento di stampo gnostico, attribuito a Giacomo il Giusto, composto probabilmente in lingua greca ma conservatosi in lingua copta tra i Codici di Nag Hammadi (V.3) e nel Codex Tchacos (2). Il titolo dell'opera è Apocalisse di Giacomo, ma è detta "Prima" per distinguerla dall'omonima apocalisse presente subito dopo nel V codice, detta Seconda apocalisse di Giacomo. Fu composta tra l'ultimo ventennio del II e la prima metà del III secolo.

Si tratta di un dialogo concernente una rivelazione ("apocalisse") tra Gesù e Giacomo il Giusto, suo "fratello",[1] al riguardo della salvezza, intesa in senso gnostico come la liberazione dell'anima dalla sofferenza terrena ed il suo ritorno allo stato primordiale.[2]

  1. ^ Che si intenda una parentela spirituale e non di sangue è chiarito dall'inizio dell'opera, in cui Giacomo dice: «È il Signore che mi parlò: "Osserva ora il completamento della mia redenzione. Ti ho dato un segno di queste cose, Giacomo, fratello mio. In quanto non senza ragione ti ho chiamato fratello mio, sebbene tu non sia mio fratello materialmente [...]"».
  2. ^ Errore nelle note: Errore nell'uso del marcatore <ref>: non è stato indicato alcun testo per il marcatore funk315

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