Prima guerra del nord

Guerra di Livonia
L'assedio di Pskov (1581/1582) in una raffigurazione del XIX secolo
Data22 gennaio 1558 – 10 agosto 1583
LuogoEuropa settentrionale: Estonia, Livonia, Ingria, Russia
EsitoVittoria dano-novergese, polacco-lituana e svedese
Modifiche territorialiL'Estonia e i territori sul golfo di Finlandia passano alla Svezia;
Livonia, Curlandia e Semigallia alla Confederazione;
Ösel ceduta alla Danimarca
Schieramenti
Comandanti
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La guerra di Livonia, anche detta prima guerra del nord, fu un conflitto combattuto dal 1558 al 1583 dal Regno russo contro una coalizione che non agì mai, salvo casi ristrettissimi, in maniera congiunta e composta dalla Confederazione polacco-lituana, dal Regno di Danimarca e Norvegia e dall'Impero svedese per l'ottenimento della supremazia nel Mar Baltico (dominium maris Baltici). Il conflitto scoppiò quando l'esercito russo invase la Livonia, una regione le cui coste (oggi in gran parte territorialmente comprese nella Lettonia) avevano un valore strategico, in quanto luogo di transito delle fiorenti rotte commerciali che collegavano il Baltico all'estremo est europeo.

Il conflitto si aprì con varie vittorie per i russi, i quali erano riusciti a prevalere sull'Ordine di Livonia, scioltosi nel 1561, e il cui Stato successore, il Ducato di Curlandia e Semigallia, era volontariamente divenuto un vassallo della Confederazione polacco-lituana. Le ostilità non proseguirono in maniera ininterrotta, ma furono per diverse volte bloccate da tregue stipulate dalle varie potenze belligeranti. Tra il 1562 e il 1570 le operazioni militari si diradarono, anche per via delle difficoltà economiche e di politica interna insorte in Russia nel 1565 per via della rivolta dei boiardi (instaurazione dell'Opričnina). Mentre i suoi nemici cercavano di adoperarsi per riconquistare i territori perduti, lo zar Ivan IV dovette fronteggiare l'invasione dei tartari di Crimea, che il 24 maggio 1571 incendiarono Mosca e resero decisamente complessa la positiva prosecuzione della guerra per la Russia. Nel 1570 circa, al fine di gestire meglio quanto acquisito sul campo di battaglia, fu costituito dai russi il Regno di Livonia, il quale nella sostanza era uno Stato vassallo di Mosca. Nel corso degli anni Settanta del Cinquecento, le lotte nella regione baltica si susseguirono in maniera frequente, risultando caratterizzate da episodi di grande violenza e brutalità ad opera di entrambi gli schieramenti.

Il Regno di Livonia rimase in essere fino al 1578, anno in cui Magnus di Livonia, il nobile danese che lo stava amministrando con l'approvazione di Mosca, fu destituito da Ivan IV perché gli disobbediva. Negli anni successivi la Confederazione polacco-lituana, allo stesso modo della Svezia, seppe organizzare un'efficace controffensiva che respinse i russi da gran parte della Livonia, sia pur al prezzo di numerose perdite. Le ostilità cessarono solo il 15 gennaio 1582, quando fu siglato l'armistizio di Jam Zapolski tra la Polonia-Lituania e la Russia. Ai sensi di quest'intesa, Ivan IV rinunciava al possesso della Livonia e la restituiva ai polacco-lituani, riottenendo però al contempo alcuni territori che aveva conquistato tra il 1579 e il 1581 su approvazione del re polacco Stefano I Báthory. È possibile che questa concessione fosse stata favorita dalla rinuncia all'assedio polacco-lituano della città di Pskov, trascinatosi per più mesi verso l'ultimissima fase del conflitto.

In virtù della pace di Pljussa del 10 agosto 1583, stipulata dalla Russia e dalla Svezia, a quest'ultima veniva riconosciuto il possesso di alcuni territori che si affacciano sul Golfo di Finlandia, ovvero le province dell'Estonia, dell'Ingria e della Livonia svedese. Il conflitto non placò comunque gli animi di chi desiderava ancora conquistare la Livonia, come per esempio la Russia, o di chi voleva espandere i propri possedimenti sulle coste baltiche, come nel caso della Svezia. Le dispute territoriali sulla Livonia si trascinarono, sia pur con varie interruzioni, addirittura fino alla grande guerra del Nord del 1700-1721, quando la regione finì definitivamente nell'orbita russa.

  1. ^ (EN) Robert O. Crummey, The Formation of Muscovy 1300 - 1613, Routledge, 2014, p. 173, ISBN 978-13-17-87200-9.

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