Principato di Piombino

Principato di Piombino
Principato di Piombino – Bandiera
Principato di Piombino - Stemma
Principato di Piombino - Localizzazione
Principato di Piombino - Localizzazione
In verde, la Signoria di Piombino attorno all'anno 1500
Dati amministrativi
Nome ufficialePrincipatus Plumbinensis
Lingue ufficialiItaliano, latino
Lingue parlateDialetto piombinese
CapitalePiombino
Dipendente da Sacro Romano Impero
Vicereame di Napoli (e di conseguenza Spagna nel '600 e Austria e poi Due Sicilie nel '700)
Politica
Forma di governoMonarchia feudale
(principato)
SignoriPrincipi di Piombino
Organi deliberativiConsiglio generale, maggiore, minore, degli Anziani
Nascita18 febbraio 1399 con Gherardo Leonardo d'Appiano
CausaCaduta della Repubblica di Pisa
Fine24 settembre 1803 con Antonio II Boncompagni Ludovisi
CausaTrattato di Firenze (1801)
Territorio e popolazione
Bacino geograficoToscana
Territorio originalePiombino e isole dell'arcipelago toscano
Massima estensione552 km² circa nel secolo XVIII
Popolazione20.000 abitanti circa nel secolo XV
Economia
ValutaZecca autonoma: 1596-1603 (Appiano); 1634-1699 (Ludovisi); 1805-1813 (Bonaparte Baciocchi)[1]
RisorseFerro elbano
Commerci conGranducato di Toscana, Corsica, Stato Pontificio, Regno di Napoli, Stato dei Presidi
EsportazioniOlio, vino, seta, lana, carta, pesca, metalli
ImportazioniMetalli preziosi, spezie
Religione e società
Religione di StatoCattolicesimo
Classi socialiNobili, clero
minatori, contadini,
pescatori
Carta del principato (1760)
Sopra, mappa con Stato dei Presidi e parte del Granducato
Evoluzione storica
Preceduto da Repubblica di Pisa
Succeduto da Principato di Lucca e Piombino
Ora parte diBandiera dell'Italia Italia

Il principato di Piombino fu uno Stato del Sacro Romano Impero e poi vassallo della Corona di Napoli che si estendeva su terre oggi collocate amministrativamente nelle province di Livorno e Grosseto, nonché le isole dell'arcipelago toscano.

Lo Stato nacque come signoria nel 1398 sui territori della Repubblica di Pisa non ceduti a Milano. Due secoli dopo nel 1594 la sovranità degli Appiano fu finalmente riconosciuta dall'imperatore con conseguente elevazione a principato, ma ribadendo un antico vassallaggio verso la Corona di Napoli. Con la caduta degli Appiano, i successivi principi si limitarono a vivere di rendita fuori dallo Stato, e il potere venne esercitato dagli Asburgo prima e dai Borbone poi, che lo gestirono come un’appendice dello Stato dei Presidi.


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