La punteggiatura giapponese (約物?, yakumono) include diversi simboli, alcuni diversi dai segni di punteggiatura delle lingue europee. Molti segni, come il punto interrogativo e quello esclamativo, non vengono utilizzati nella scrittura formale.
La lingua giapponese può essere scritta orizzontalmente o verticalmente: alcuni segni di punteggiatura si adattano a tale cambio di direzione, mentre altri rimangono invariati. In un testo verticale, le parentesi tonde e quelle quadre, i punti di sospensione, le lineette e le tildi si possono ruotare di 90° in senso orario.
I segni di punteggiatura giapponese occupano solitamente uno spazio pieno, perciò sono tanto larghi quanto i caratteri circostanti.
La punteggiatura ha iniziato a comparire nel XIX secolo, quando sono state introdotte in Giappone le traduzioni dei testi europei.[1]
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