Punto di fusione

Il punto di fusione si definisce come uno stato termodinamico, definito da una certa temperatura (detta temperatura di fusione) e pressione (non necessariamente uguale alla pressione atmosferica), in corrispondenza del quale si ha il processo di fusione.

Nella maggior parte dei casi di interesse pratico la pressione è quella atmosferica, praticamente costante, e per tale motivo il punto di fusione viene indicato con la sola temperatura. Ad esempio comunemente si dice che il ghiaccio fonde a 0 °C, anche se in teoria sarebbe necessario specificare che questo è vero solo ad una certa e ben precisa pressione.

Durante la fusione la sostanza assorbe una certa quantità di calore, detta calore di fusione, che usa per rompere i legami interatomici o intermolecolari che formano il reticolo cristallino e la temperatura smette di salire finché la sostanza non è completamente liquida: finita la fusione, la temperatura ricomincia a salire.

Solamente i solidi cristallini hanno un punto di fusione ben preciso: i solidi amorfi, come il vetro, non hanno un punto di fusione ben definito, ma solo un intervallo di temperatura in cui diventano progressivamente sempre più molli fino a liquefarsi. Si parla in questo caso di punto di rammollimento.

Inoltre molti solidi cristallini non presentano una temperatura di fusione precisa, a pressione atmosferica, perché la loro temperatura di decomposizione è inferiore a quella di fusione.


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