Puteum aureo

Pozzo di epoca romana - Città di Oderzo.

Puteum aureo ("pozzo aureo" in latino) o pozzo d'oro o pozzo del tesoro, è un leggendario pozzo in cui sarebbero stati nascosti nel 452 d.C. tutti i tesori della città di Aquileia sotto l'Impero Romano per evitarne la cattura da parte di Attila che stava avanzando con le sue orde.[1][2]

Vi sono varie citazioni storiche e una lunga tradizione sulle possibili sorti toccate al tesoro. Storicamente, esso non venne mai rinvenuto e ancora oggi, nei contratti di compravendita dei terreni nella città di Aquileia, è regola inserire una voce che fa riferimento proprio al tesoro e a eventuali rivalse del precedente proprietario nel momento della sua scoperta. Il fatto che storie simili siano però raccontate in altre città di fondazione romana del nord Italia prova forse l'inconsistenza storica di questa leggenda. Per esempio, anche nella città di Oderzo, anch’essa saccheggiata dagli Unni di Attila intorno al 452, fino alla fine della Seconda guerra mondiale, nei contratti di vendita dei terreni era solitamente inserita una clausola, la ius putei, la quale prevedeva che nel caso scavando fosse tornato alla luce il tesoro, questo sarebbe spettato di diritto al vecchio proprietario.[2]

Le tradizioni e le leggende raccontano che fra i preziosi che compongono questo enorme tesoro vi sia custodito anche una preziosa reliquia, ovvero la coppa da cui bevette Cristo nell'Ultima Cena ed in cui secondo tradizione fu raccolto il suo sangue durante la crocefissione. Le leggende narrano che il segreto della sua collocazione è stato custodito da sempre dai Patriarchi di Aquileia, e sarebbe all'origine dell'enorme prestigio e potere del patriarcato.[2]

  1. ^ Elisabetta Coni, Friuli da brivido, i 10 posti più misteriosi, su IMMENSO blog, 9 novembre 2016. URL consultato il 2 febbraio 2022.
  2. ^ a b c Paola Bonometti, Aquileia, su beniculturalionline.it. URL consultato il 2 febbraio 2022.

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