Questione morale

Enrico Berlinguer, considerato il "padre" della questione morale, in una foto del 1976

Questione morale è un'espressione della lingua italiana, appartenente al lessico politico, nonché a quello filosofico. Con essa, originariamente, si indicava la necessità di non utilizzare il potere pubblico per celare delitti[1]; dagli anni Settanta in poi, fu invocata per sollecitare l'impegno, da parte dei partiti politici, al rispetto dei principi di onestà e correttezza nella gestione del denaro pubblico denunciando i pericoli della cleptocrazia.[2][3][4]

  1. ^ Per converso, laddove ve ne fossero di persistenti ed impuniti sotto l'egida di un potere assoluto, esso si convertirebbe nel senso di consentire sempre al cittadino il diritto di resistere alle ingiustizie perpetrate dai pubblici poteri: v. Enzo Collotti, Intervista a Enzo Collotti: consenso e responsabilità nella Germania nazista, Psicoterapia e scienze umane: XLVII, 2, 2013, Milano: Franco Angeli, 2013.
  2. ^ Definizione riportata dal Riformista, su ilriformista.it.
  3. ^ Che cosa vuol dire questione morale?, su espresso.repubblica.it.
  4. ^ famigliacristiana.it, https://www.famigliacristiana.it/articolo/di-cosa-parliamo-quando-parliamo-di-questione-morale--.aspx.

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