Ramses II (per intero in egizio: Usermaatra Setepenra Ramess(u) Meriamon[13]; 1303 a.C. – Pi-Ramses, luglio/agosto 1213 o 1212 a.C.[6][7]) è stato un faraone egizio, il terzo della XIX dinastia. Regnò dal 31 maggio 1279 a.C.[N 1][1] al luglio o agosto del 1213 (o 1212) a.C.[7].
Noto anche come Ramesse II, Ramsete II e Ramses il Grande[14] e in greco come Osimandia (in greco antico: Ὀσυμανδύας?, Osymandyas[15]), è spesso ricordato come il più grande, potente e celebrato faraone dell'impero egizio[16][17][18]. A causa della durata eccezionale del suo regno (quasi un settantennio: considerando però la sua associazione al trono quando il padre era ancora in vita[N 2], giunse a 75 anni di governo effettivo del Paese[19]), che l'egittologo britannico Kenneth Kitchen ha paragonato a quello della regina Vittoria del Regno Unito[20], nell'egittologia è invalsa la tradizione di assegnare il suo nome all'intero periodo della sua dinastia ("epoca/periodo/stile ramesside")[21][22]:
Mentre l'egittologo francese Pierre Montet ha così commentato la vita di Ramses II:
Ebbe modo di celebrare, nel corso del suo regno, ben 14 giubilei sed, il primo dei quali coincideva con il trentesimo anniversario di regno del sovrano e da lì in poi ogni tre anni: più di ogni altro re d'Egitto[24]. Fece costruire numerosissimi monumenti in tutto il Paese e incidere i propri nomi su altrettante opere dei suoi predecessori: una tale quantità di oggetti d'arte, colossi, iscrizioni ed elementi architettonici fa sì che Ramses II sia attestato in praticamente ogni collezione di antichità egizie nel mondo[25]: anche per questo, è probabilmente il più conosciuto dei faraoni[26][27]. Fondò una nuova capitale, Pi-Ramses ("Dimora di Ramses"), nel delta del Nilo. Combatté a nord contro gli Ittiti e quindi a sud contro i Nubiani, assicurando il predominio dell'Egitto sulla Nubia e i suoi giacimenti auriferi; in questa colonia dell'impero egizio fece inoltre costruire sei templi: celeberrimi quelli di Abu Simbel[28][29]. Dopo la battaglia di Qadeš, combattuta presso l'Oronte nel 5º anno del suo regno contro l'esercito del sovrano ittita Muwatalli II, la frontiera dell'Egitto venne ivi definitivamente stabilita[30]. La pace fra le due potenze (le quali si spartirono le colonie siro-palestinesi) venne sancita nel 21º anno di regno del faraone tramite un trattato di pace pervenutoci quasi interamente[31]: ebbe così inizio un periodo di forte stabilità per la regione, suggellato dal matrimonio di Ramses II con due principesse ittite[32]. Morì all'età, sorprendente per la sua epoca, di 90 o 91 anni[1][33] e fu sepolto in una grande tomba della Valle dei Re[34][35]. Il suo corpo fu poi traslato in un nascondiglio di mummie regali e ivi scoperto nel 1881[36]; si trova al Museo della Civiltà Egizia. Alcuni considerarono Ramses II come il faraone che si sarebbe opposto a Mosè nei fatti narrati dal Libro dell'Esodo[37]; da altri invece è ritenuto il "Faraone dell'oppressione", ossia il padre di quel faraone con cui Mosè si sarebbe scontrato, e che quindi sarebbe il successore Merenptah[38]. D'altro canto, non esiste alcuna prova archeologica che Ramses II sia stato l'uno o l'altro faraone, né il suo nome viene menzionato nella Torah[39][40][41]. Nelle fonti greche compare invece con il nome di "Ozymandias"[15], corruzione di parte del suo praenomen "Usermaatra Setepenra", che significa "Potente è la giustizia (Maat) di Ra-Eletto di Ra".
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