Razza ariana

La quarta edizione del Meyers Konversations-Lexikon (1890) mostra gli "Ariani europei" e gli "Indo-ariani" che, insieme ai "Popoli semitici", costituirebbero la "razza caucasoide"

Razza ariana[1] ha indicato, tra il tardo XIX secolo e la metà del XX secolo, un immaginario raggruppamento razziale utilizzato per descrivere i popoli di origine europea e dell'Asia centrale[2]; da tale concetto discese un'ideologia che sosteneva che quella ariana costituisse una razza superiore.[3]

Il termine venne infatti utilizzato da Adolf Hitler nel libro Mein Kampf per identificare geneticamente i popoli nord europei come sinonimo di razza nordica e identifica quelle popolazioni presenti fin dal III millennio a.C. sia nella Scandinavia meridionale che nella Germania settentrionale e le attuali popolazioni di Germania, Islanda, Danimarca, Paesi Bassi, Norvegia e Svezia. In senso più lato razza ariana indica anche le attuali popolazioni europee non nordiche, che discendono in parte dai popoli nordici che durante le grandi migrazioni del V secolo (Völkerwanderung) hanno oltrepassato il Reno e il Danubio invadendo tutta l'Europa.

Durante la Völkerwanderung nelle isole britanniche si sono insediati gli Angli e i Sassoni, in Francia i Franchi, in Italia gli Ostrogoti e i Longobardi, nella penisola iberica i Vandali e i Visigoti, e nell'Europa centro-orientale varie altre popolazioni germaniche.

La suddivisione della specie umana in razze diverse è ritenuta non scientifica tanto che anche la Dichiarazione sulla razza dell'UNESCO del 1950 riconosce il concetto di etnia e non quello di razza, come unica suddivisione possibile della specie umana in cui sia riscontrabile una vera omogeneità tra gli individui.[4]

  1. ^ Dal sanscrito आर्य ārya, "quello nobile", attraverso il francese arien (Giacomo Devoto, Dizionario etimologico, voce "ariano2").
  2. ^ Devdutt Pattanaik: Leveraging the Aryans, su mid-day.com.
  3. ^ ariani nell'Enciclopedia Treccani, su treccani.it. URL consultato l'11 novembre 2019.
  4. ^ The Race Question (pag. 6) - 1950 - UNESCO (PDF), su unesdoc.unesco.org. URL consultato il 5 novembre 2010.. Cfr. Guido Barbujani, L'invenzione delle razze, pagg. 7-13 et passim.

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