Reattivo di Schwartz | |
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Nome IUPAC | |
bis(η5-ciclopentadienil)cloroidrozirconio(IV) | |
Abbreviazioni | |
reattivo di Schwartz | |
Nomi alternativi | |
cloruro idruro di bis(ciclopentadienil)zirconio, cloruro idruro di zirconocene | |
Caratteristiche generali | |
Formula bruta o molecolare | C10H11ClZr |
Massa molecolare (u) | 257,87 |
Aspetto | solido bianco[1] |
Numero CAS | |
Numero EINECS | 253-479-5 |
PubChem | 21879930 |
SMILES | [H-].C1C=CC=[C-]1.C1C=CC=[C-]1.[Cl-].[Zr+4] |
Indicazioni di sicurezza | |
Simboli di rischio chimico | |
Frasi H | 261 - 314 [1] |
Consigli P | 231+232 - 260 - 280 - 305+351+338 - 370+378 - 402+404 [1] |
Il reattivo di Schwartz è il composto organometallico con formula (η5-C5H5)2Zr(H)Cl, a volte abbreviata come Cp2Zr(H)Cl. Questo complesso di zirconio fu ottenuto per la prima volta da Wailes e Weigold nel 1970,[2] e prese il nome reattivo di Schwartz nel 1974 quando il chimico statunitense Jeffrey Schwartz lo utilizzò per sviluppare le reazioni di idrozirconazione.[3] Disponibile in commercio,[1] Cp2Zr(H)Cl in condizioni normali è un solido bianco, sensibile all'aria, all'umidità e alla luce.[4] Trova applicazione in sintesi organica per varie trasformazioni, soprattutto per alcheni e alchini.[5]
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