Repubblica di Nanchino

Repubblica di Cina
Motto: 和平反共建國
(Pace, Anticomunismo, Costruzione nazionale)
Repubblica di Cina - Localizzazione
Repubblica di Cina - Localizzazione
Dati amministrativi
Nome completoGoverno Nazionale Riorganizzato della Repubblica di Cina
Nome ufficiale中華民國
pinyin: Zhōnghuá Mínguó
romanizzato: Chunghwa Minkuo
rōmaji: Chūka Minkoku
Lingue ufficialiCinese
Giapponese
InnoZhōnghuá Míngúo gúogē
[1]
CapitaleNanchino
Dipendente daBandiera del Giappone Impero giapponese
Politica
Forma di StatoRepubblica (de iure)
Stato fantoccio giapponese (de facto)
Forma di governoRepubblica presidenziale (de iure)
Dittatura militare monopartitica fascista (de facto)[2]
PresidenteWang Jingwei (1940-1944)
Chen Gongbo (1944-1945)
Nascita30 marzo 1940 con Wang Jingwei
Fine16 agosto 1945 con Jiuha Mankuo
Territorio e popolazione
Bacino geograficoAsia
Evoluzione storica
Preceduto daBandiera della Repubblica di Cina Governo provvisorio della Cina
Governo riformato della Repubblica di Cina
Mengjiang
Succeduto daCina
Bandiera dell'Unione Sovietica Occupazione sovietica della Manciuria
Ora parte diBandiera della Cina Cina

Il Governo Wang Jingwei era il nome comune del Governo Nazionale Riorganizzato della Repubblica di Cina (中華民國國民政府T, Zhōnghuá Mínguó Guómín ZhèngfǔP), il governo dello stato fantoccio dell'Impero del Giappone nella Cina orientale, chiamato semplicemente Repubblica di Cina. Questo non deve essere confuso con il governo nazionalista esistente contemporaneamente della Repubblica di Cina sotto Chiang Kai-shek, che stava combattendo con gli Alleati della seconda guerra mondiale contro il Giappone durante questo periodo. Il paese era governato come dittatura sotto Wang Jingwei, un ex funzionario di alto rango del Kuomintang (KMT). La regione che avrebbe amministrato venne inizialmente conquistata dal Giappone alla fine degli anni '30 con l'inizio della seconda guerra sino-giapponese.

Wang, un rivale di Chiang Kai-shek e membro della fazione pacifista del KMT, disertò dalla parte giapponese e formò un governo collaborazionista ribelle a Nanchino (Nanjing) (la capitale tradizionale della Cina) nel 1940, così come un Kuomintang collaborazionista che governò il nuovo governo. Il nuovo stato rivendicava l'intera Cina (al di fuori dello stato fantoccio giapponese del Manciukuò) durante la sua esistenza, presentandosi come il legittimo erede della Rivoluzione Xinhai e dell'eredità di Sun Yat-sen rispetto al governo di Chiang Kai-shek a Chunking (Chongqing), ma effettivamente solo il territorio occupato dai giapponesi era sotto il suo controllo diretto. Il suo riconoscimento internazionale era limitato agli altri membri del Patto anticomintern, di cui era firmatario. Il Governo Nazionale Riorganizzato esistette fino alla fine della seconda guerra mondiale e alla resa del Giappone nell'agosto 1945, momento in cui il regime venne sciolto e molti dei suoi membri principali vennero giustiziati per tradimento.

Lo stato è stato formato combinando il precedente Governo riformato (1938–1940) ed il Governo provvisorio (1937-1940) della Repubblica di Cina, regimi fantoccio che governavano rispettivamente la regione centrale e la regione settentrionale della Cina che erano sotto il controllo giapponese. A differenza del governo di Wang Jingwei, questi regimi non erano molto più che armi della leadership militare giapponese e non ricevettero alcun riconoscimento nemmeno dal Giappone stesso o dai suoi alleati. Tuttavia, dopo il 1940 l'ex territorio del governo provvisorio rimase semi-autonomo dal controllo di Nanchino, sotto il nome di "Consiglio politico della Cina settentrionale". La regione del Mengjiang (governo fantoccio nella Mongolia Interna) era sotto il governo di Wang Jingwei solo nominalmente. Il suo regime era ostacolato anche dal fatto che i poteri concessigli dai giapponesi erano estremamente limitati e ciò venne cambiato solo in parte con la firma di un nuovo trattato nel 1943, che gli diede più sovranità dal controllo giapponese. I giapponesi in gran parte lo consideravano non un fine in sé ma il mezzo per un fine, un ponte per i negoziati con Chiang Kai-shek, che li portava a trattare spesso Wang con indifferenza.

  1. ^ Filmato audio Japanese Newsreel with the national anthem, su YouTube.
  2. ^ Larsen, Stein Ugelvik (a cura di). Fascism Outside of Europe. New York: Columbia University Press, 2001. ISBN 0-88033-988-8. p. 255.

© MMXXIII Rich X Search. We shall prevail. All rights reserved. Rich X Search