Res publica

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La locuzione res publica è formata dal sostantivo latino res (genericamente, “cosa”), che assume sfumature semantiche differenti a seconda dell'aggettivo con cui è costruito: in questo caso, significa letteralmente “cosa pubblica”, ma può talvolta significare "Stato" o "attività politica", e designa l'insieme dei possedimenti, dei diritti e degli interessi del popolo e dello Stato romano.

È utile partire, per comprendere il concetto di res publica, dalla definizione proposta da uno dei più grandi pensatori dell'età repubblicana, Marco Tullio Cicerone, nel suo trattato politico De re publica (I, 25, 39): «La res publica associatosi intorno alla condivisione del diritto e per la tutela del proprio interesse»[1].

Cicerone esprime il rapporto fra res publica e populus in senso patrimoniale: la prima è possesso del popolo, che ne esercita la sua titolarità come un pater familias esercita la propria sulla sua domus.

Originariamente, è molto probabile che il termine res publica indicasse nello specifico un tipo di possesso materiale, e cioè «l'organizzazione giuridica della proprietà»[2], del patrimonio collettivo del popolo e soprattutto dell'ager publicus, in una società, come quella della Roma delle origini, fortemente incentrata sul possesso della terra e sull'economia agraria.

La mentalità romana si allontanò presto da questa concezione puramente materialista della res publica, e il termine, già in epoca antica, passò a designare lo Stato: è fondamentale tuttavia sottolineare che il pensiero antico non concepiva lo Stato come un ente autonomo e astratto[3], dotato di una propria personalità giuridica, come negli Stati moderni, ma come l'insieme dei cives, le cui dimensioni pubblica e privata erano un tutto inscindibile.

L'uso originario del termine è strettamente legato al passaggio dalla forma di stato monarchica a quella detta appunto repubblicana[4], verificatosi a Roma al termine del VI secolo a.C.; ciò che tuttavia rende complessa una traduzione e anche una definizione univoca di questa locuzione, è il fatto che essa ha subito nel corso dei secoli una evoluzione semantica, caricandosi al contempo di valenze strettamente legate alla mentalità romana e alle diverse fasi che hanno segnato la storia di Roma antica.

  1. ^ Per l'interpretazione di questa formula, De Martino 1951, p. 427 e ss.; Burdese 1982, p. 668; Galsterer 2008, p. 503; Poma 2002, p. 40; Pani 2010, pp. 109-110; 111-112.
  2. ^ De Martino 1951, p. 428; v. anche Burdese 1982, p. 668; Flower 2010, p. 11.
  3. ^ Galsterer 2008, p. 503; Pani 2010, p. 109.
  4. ^ De Martino 1951, p. 176 e ss.; pp. 428-429; Lintott 1999, p. 28 e ss.; Poma 2002, pp. 39-40; North 2006, p. 258; Galsterer 2008, p. 503; Flower 2010, p. 11.

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