Rivoluzione filippina

Guerra d'indipendenza filippina
Una fotografia del XIX secolo del Congresso Rivoluzionario a Malolos
Data1896 - 1898
LuogoFilippine, Sud-est asiatico
CausaDominio spagnolo
Katipunan
EsitoVittoria filippina
Inizio della guerra filippino-americana
Modifiche territorialiCreazione della prima Repubblica delle Filippine
Schieramenti
Katipunan
Nazione tagalog
Bandiera delle Filippine Filippine
Stati Uniti
Bandiera della Spagna Spagna
Bandiera della Spagna Filippine
(fazione sotto il controllo spagnolo)
Bandiera della Spagna Cuba
(fazione sotto il controllo spagnolo)
Comandanti
Effettivi
FORZE TOTALI:
80.000 soldati
FORZE TOTALI:
60.000 soldati
Perdite
Numero delle perdite sconosciutoNumero delle perdite sconosciuto
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La Rivoluzione filippina è stato un conflitto armato combattuto tra il 1896 e il 1898 tra le Filippine, diventate successivamente una Repubblica, e le autorità coloniali spagnole.

Le Filippine vennero scoperte dagli spagnoli nel XVI secolo, diventando da quel momento una delle colonie chiave dell'Impero spagnolo. La rivoluzione incominciò nel 1896 dopo la scoperta dell'organizzazione segreta del Katipunan da parte delle autorità spagnole. Il Katipunan, guidato da Andrés Bonifacio, era una società anticoloniale diffusa in molte isole dell'arcipelago, il cui intento era porre fine al dominio spagnolo e ottenere l'indipendenza filippina attraverso rivolte armate.

In una riunione di massa a Caloocan, i comandanti del Katipunan si organizzarono in un governo rivoluzionario e diedero ufficialmente inizio alla rivoluzione (il medico José Rizal, giudicato colpevole come ispiratore, venne arrestato dagli iberici seppur non facente parte dell'organizzazione). Inizialmente, Bonifacio ordinò un attacco coordinato e simultaneo alla capitale Manila: questo fallì, ma le province circostanti si unirono alla rivolta; in particolare, i ribelli di Cavite guidati da Emilio Aguinaldo vinsero le due battaglie iniziali.

Una lotta per il potere tra i rivoluzionari portò all'esecuzione di Bonifacio nel 1897 e il comando dell'organizzazione passò così ad Aguinaldo, che diede inizio al suo governo rivoluzionario. Nel medesimo anno una tregua temporanea venne ufficialmente raggiunta attraverso il Patto di Biak-na-Bato, e Aguinaldo venne esiliato a Hong Kong. Tuttavia le ostilità tra i ribelli e il governo spagnolo non cessarono ancora del tutto.[1][2] Nel 1898, con lo scoppio della guerra ispano-americana in merito alla questione cubana, Aguinaldo si schierò dalla parte degli americani, fece il suo ritorno nelle Filippine e tornò a combattere contro gli spagnoli. Entro il mese di giugno dello stesso anno i ribelli conquistarono quasi tutti i territori spagnoli nell'arcipelago, con l'eccezione della capitale Manila. Emilio Aguinaldo dichiarò così l'indipendenza dalla Spagna e stabilì la nascita della prima Repubblica delle Filippine.

Aguinaldo è considerato ufficialmente il primo presidente delle Filippine, ma secondo il parere di alcuni storici filippini tale carica sarebbe dovuta spettare ad Andrés Bonifacio, perché costui fu il vero e proprio organizzatore della rivolta. Tuttavia né la Spagna né gli Stati Uniti riconobbero tale indipendenza. Il dominio dell'Impero spagnolo nelle Filippine si concluse ufficialmente con il Trattato di Parigi del 1898, nel quale gli spagnoli cedettero Filippine, Guam e Porto Rico agli Stati Uniti d'America per la somma di 20 milioni di dollari. La guerra d'indipendenza dai nuovi dominatori si trascinerà fino al 1916.[2]

  1. ^ Milagros Guerrero, Emmanuel Encarnacion e Ramon Villegas, Andres Bonifacio and the 1896 Revolution, in Sulyap Kultura, vol. 1, n. 2, National Commission for Culture and the Arts, 1996, pp. 3-12. URL consultato il 4 settembre 2009 (archiviato dall'url originale il 2 aprile 2015).
  2. ^ a b Guerrero, 1998.

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