Sacerdozio femminile

La vescova della Chiesa di Svezia Antje Jackelén (a sinistra) in compagnia della collega Eva Nordung Byström

L'ordinazione femminile all'ufficio ministeriale o sacerdotale è una pratica sempre più comune tra alcuni gruppi delle religioni maggiori del tempo presente, come lo era anche in diverse forme religiose del paganesimo dell'antichità, sebbene mai nelle religioni rifacentesi al monoteismo. In particolare l'episcopato femminile riguarda la possibilità di accesso (secondo le confessioni, per nomina o elezione) per le donne alla dignità di vescovo nelle religioni cristiane.

Esso rimane un argomento controverso in alcune confessioni cristiane dove l'imposizione dell'ordine sacro (il processo attraverso il quale una persona riceve la consacrazione ed è destinata direttamente da Dio all'amministrazione dei vari riti religiosi) è da quasi 2.000 anni, all'interno della civiltà occidentale, limitata solamente agli uomini.

In alcuni casi le donne sono state autorizzate a essere ordinate, ma non a tenere posizioni più alte all'interno della gerarchia ecclesiastica, come (fino al luglio del 2014) quella di vescovo della Chiesa d'Inghilterra[1]. Laddove le legislazioni vietano la discriminazione sessuali nell'occupazione, vengono spesso fatte eccezioni per quanto riguarda il clero (ad esempio negli Stati Uniti d'America).

Il sacerdozio femminile viene ancor oggi tradizionalmente precluso sia dalla Chiesa cattolica romana sia dalla Chiesa ortodossa; mentre altre Chiese Cattoliche, indipendenti dal Vaticano, alcune Chiese Vetero Cattoliche e alcune confessioni rifacentesi al protestantesimo hanno ammesso al rito dell'ordinazione sacerdotale le donne, con la conseguente possibilità della nomina o dell'elezione di donne come vescove. La possibilità di ordinare vescove donne è stato considerato come un "ostacolo" al dialogo nell'ecumenismo con la Chiesa di Roma[2].

  1. ^ UK Politics, in Women bishops vote: Church of England 'resembles sect', BBC News, BBC, 22 novembre 2012. URL consultato il 18 ottobre 2013.
  2. ^ Giacomo Galeazzi, Anglicani, l'«inevitabile approdo» all'episcopato rosa in Vatican Insider (lastampa.it) del 10 febbraio 2012 Archiviato il 2 maggio 2012 in Internet Archive.

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