Salvezza (religione)

Salvezza (in latino: salvatio, da salva, 'salvo, al sicuro') in generale, significa la liberazione da condizioni indesiderabili.[1] In campo religioso e teologico, il termine si riferisce in genere alla liberazione dell'anima dal peccato e dalle sue consequenze.[2][3] Il ramo accademico che studia la salvezza è la soteriologia.

Una rappresentazione evangelica della salvezza dal peccato, metaforicamente inteso come affondamento nelle acque (Tintoretto, 1570 circa)

Nelle religioni abramitiche si riferisce appunto alla liberazione dell'anima dal peccato e dalle sue consequenze[2] ed è sinonimo di redenzione.[4] A seconda della religione o della confessione religiosa, la salvezza deriva o solo dalla grazia divina (senza meriti) o dalla fede o dalle buone azioni, o da una combinazione di questi. Le religioni spesso insistono sul fatto che l'essere umano sia peccatore di natura e che la pena per il peccato sia la morte (fisica e/o spirituale).

L'induismo, il buddismo, il giainismo e il sikhismo condividono alcuni concetti-chiave simili, che sono interpretati in maniera diversa dalle diverse comunità.[5]

  1. ^ (EN) Salvation, su Dictionary.com, Random House, Inc. URL consultato il 25 luglio 2020.
  2. ^ a b "Salvation.", in Oxford English Dictionary (2nd ed.), Oxford University Press,. 1989. "The saving of the soul; the deliverance from sin and its consequences."
  3. ^ (EN) salvation - religion, in Encyclopædia Britannica.
  4. ^ Wilfred Graves Jr., In Pursuit of Wholeness: Experiencing God's Salvation for the Total Person, Destiny Image, Shippensburg, 2011, pp. 9, 22, 74–5.
  5. ^ (EN) Rita D. Sherma e Aravinda Sarma, Hermeneutics and Hindu Thought: Toward a Fusion of Horizons, Springer, p. 239.

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