Santuario italico di Pietrabbondante

Santuario italico di Pietrabbondante
il teatro
CiviltàSanniti Pentri
Utilizzoarea sacra
Stileellenistico-italico
EpocaII-I secolo a.C.
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
ComunePietrabbondante
Dimensioni
Superficie60 000 
Scavi
Data scoperta1858
Date scavi1870
OrganizzazioneDirezione regionale Musei Molise
ArcheologoColombo Maria Diletta
Amministrazione
EnteDirezione regionale Musei Molise
ResponsabileMinistero della Cultura
Visitabilesi anche nei festivi
Visitatori14 341 (2022)
Sito webarcheologicamolise.beniculturali.it/index.php?it%2F181%2Fpietrabbondante-il-santuario
Mappa di localizzazione
Map

Il santuario italico di Pietrabbondante è una vasta area archeologica del Molise, sita a 966 m s.l.m. di altitudine in un ripido declivio che si affaccia sulla valle del Trigno, a circa un chilometro di distanza in linea d'aria dalla vetta del monte Saraceno. La zona non è attraversata da alcun tracciato stradale di grande comunicazione; sono individuabili tracce di un antico sentiero esistente tra il moderno abitato di Pietrabbondante ed il vicino monte Saraceno, già praticato in antico, una direttrice stradale che ancora oggi segue l'andamento del ripido pendio e, costeggiando il lato orientale del monte, rappresenta l’unica via di accesso all'area fortificata posta in vetta.

L’area sacra rappresenta, per le sue caratteristiche architettoniche e per la sua monumentalità, la testimonianza archeologica di maggior rilievo della cultura della popolazione italica dei Samnites Pentri, e la sua esplorazione sistematica ha consentito di ricostruire le vicende storiche del territorio attraverso i secoli ed ha fornito una quantità rilevante di dati sul più importante luogo di culto dello stato sannitico.

Le informazioni storiche e le rilevanze archeologiche, soprattutto epigrafiche, dimostrano che il santuario di Pietrabbondante è totalmente diverso da ogni altro conosciuto nel territorio dei Sanniti (San Giovanni in Galdo, Vastogirardi, Campochiaro, Schiavi d’Abruzzo); infatti non veniva utilizzato esclusivamente per ludi scenici, come gli altri, ma era sede di concilia, cioè delle adunanze del senato indette in particolari occasioni. Questo suo carattere “nazionale” è documentato ampiamente dai numerosi riferimenti epigrafici (risalenti al II secolo a.C.) alle attività svolte dai magistrati supremi dello stato (iniziative edilizie, dediche di edifici o di oggetti votivi).

Nel 2016 il sito archeologico ha fatto registrare 14 774 visitatori.[1]

  1. ^ Dati rilevati dal SISTAN, l'Ufficio di Statistica del Ministero Beni Culturali (www.statistica.beniculturali.it)

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