Scriptorium

Scriptorium medievale. Illustrazione tratta dal Libro di preghiere manoscritto Ms. Slo. 2468 (XV sec.) al British Museum.
Il copista Jean Miélot, ritratto in una miniatura quattrocentesca.[1]

Lo scriptorium (parola latina che deriva dal verbo scribere, "scrivere", con l'aggiunta del suffisso neutro singolare orium che indica gli aggettivi di luogo),[2] o centro scrittorio, è, nel linguaggio della paleografia e codicologia, il luogo dove si scrive, e per estensione ogni luogo dove era effettuata l'attività di copiatura da parte di amanuensi, soprattutto nel Medioevo.

Nella terminologia corrente si intende di solito per scriptorium una porzione di un complesso monastico (giacché nel Medioevo era nei monasteri, più che altrove, che l'attività di scrittura veniva praticata), dedicata alla copiatura dei manoscritti e spesso comunicante con la biblioteca; tali ambienti ebbero grande importanza culturale sia per l'azione di salvaguardia della cultura greca e latina, sia perché costituirono essi stessi centri di pensiero e sviluppo culturale.

  1. ^ Christopher De Hamel, Scribes and Illuminators, (Toronto: University of Toronto Press, 1992), p. 36. Jean Miélot, segretario, copista, e traduttore del duca Filippo III di Borgogna è qui intento a scrivere i Miracles de Nostre Dame, da cui è tratta l'illustrazione. Il ritratto, del 1456 circa, è opera di Jean Le Tavernier. Si noti l'estremo dettaglio dei particolari dello studio, dei mobili, e degli strumenti di lavoro
  2. ^ Il plurale di scriptorium è scriptoria.

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