Signoraggio

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Un solido, moneta romana dell'età imperiale

Il signoraggio (dal latino medievale senioraticum, da cui il termine attuale[1][2]; la desinenza -aggio indica un'azione o un rapporto correlati alla radice signore) è l'insieme dei redditi derivanti dall'emissione di moneta.[3][4][5]

Il premio Nobel Paul R. Krugman, nel testo di economia internazionale scritto con Maurice Obstfeld, lo definisce come il flusso di «risorse reali che un governo guadagna quando stampa moneta che spende in beni e servizi».[6][7]

Il termine è un prestito linguistico dal provenzale senhoratge, che è un derivato di seigneur (corrispondente all'italiano signore). Nel Medioevo, infatti, i signori feudali di tutta Europa cercarono di rendersi indipendenti dai sovrani attribuendosi il diritto di battere moneta e la titolarità dei relativi redditi.[8][9]

  1. ^ signoràggio in Vocabolario - Treccani, su treccani.it.
  2. ^ Ricerca | Garzanti Linguistica, su garzantilinguistica.it.
  3. ^ Andrew B. Abel, Ben S. Bernanke, Macroeconomics, Addison Wesley, 1992, ISBN 0201504286 (Glossary, pag. 737): "signoraggio: i redditi del governo ottenuti stampando moneta; anche noto come tassa d'inflazione".
  4. ^ David Romer, Advanced Macroeconomics, McGraw-Hill, 1996, ISBN 0070536678 (chapter 9, Inflation and monetary policy, section 7, Seignorage and Inflation, pag. 420): «La causa fondamentale di gran parte degli episodi di alta inflazione e di iperinflazione, se non di tutti, è il bisogno del governo di ottenere signoraggio - cioè il reddito [derivante] dallo stampare moneta (Bresciani-Turroni, 1937; Cagan, 1956)».
  5. ^ Bagliano e Marotta, in Economia monetaria, Il Mulino (pag. 18), definiscono il signoraggio come segue:

    «In linea di principio, la creazione di base monetaria in condizioni di monopolio dà la possibilità alla banca centrale di ottenere redditi (il cosiddetto signoraggio) pari alla differenza tra i redditi ottenibili dall'investimento in attività finanziarie e reali e i (trascurabili) costi di produzione. Poiché questi redditi derivano dalla condizione di privilegio concessa dallo Stato, i profitti sono in genere incamerati in misura prevalente da quest'ultimo, sotto forma di imposte. Un limite alla produzione, potenzialmente illimitata di base monetaria è posto dall'obiettivo del mantenimento di un livello dei prezzi relativamente stabile, data la relazione diretta che storicamente si è osservata tra inflazione e offerta di moneta.»

  6. ^ Paul R. Krugman, Maurice Obstfeld, International Economics: Theory and Policy, Addison Wesley, 2009, ISBN 0321493044 (Part IV, International Macroeconomic Policy, chapter 22, Developing Countries: Growth, Crisis, and Reform, pag. 626).
  7. ^ La stessa definizione si trova in Maurice Obstfeld, Kenneth S. Rogoff, Foundations of International Macroeconomics, Massachusetts Institute of Technology, 1996, ISBN 0262150476 (chapter 8, Money and Exchange Rates under Flexible Prices, section 2, The Cagan Model of Money and Prices, paragraph 6, Seigniorage, pag. 523): «Il signoraggio rappresenta i redditi reali che un governo acquisisce usando moneta appena emessa per comprare merci e beni non-monetari».
  8. ^ Carlo M. Cipolla, Currency Depreciation in Medieval Europe, The Economic History Review, New Series, Vol. 15, No. 3, pp. 413-422, 1963.
  9. ^ Stephen D. Williamson, Macroeconomics, Addison Wesley, 2005, ISBN 0321240936 (Part V, Money and Business Cycles, chapter 10, A Monetary International Model, pag. 364).

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