Socialismo africano

L'espressione socialismo africano si riferisce a un insieme di diverse posizioni politiche di stampo socialista emerse nei Paesi africani a partire dal secondo dopoguerra, e in particolare nel periodo fra la fine dell'epoca coloniale e la decolonizzazione. Movimenti e partiti politici di ispirazione socialista ebbero quasi ovunque un ruolo rilevante nel processo di emancipazione dai colonizzatori, e in moltissimi casi salirono al potere una volta conseguita l'indipendenza.

Il socialismo africano si distingue in modo piuttosto netto dalle ideologie socialiste che nello stesso periodo (anni sessanta-settanta) stavano emergendo (o si stavano consolidando) altrove. In genere, i leader politici africani rappresentarono il socialismo soprattutto come rifiuto del sistema economico capitalistico portato dai colonizzatori, a favore del recupero di valori tradizionali africani come il senso della comunità o della famiglia o la dignità del lavoro agricolo. In questo senso, il socialismo venne spesso rappresentato come un elemento intrinseco dell'identità africana.

Alcuni esempi di socialismo africano sono l'Ujamaa tanzaniano di Julius Nyerere, l'umanesimo zambiano di Kenneth Kaunda e il coscienzismo ghanese di Kwame Nkrumah.


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