Stati principeschi dell'India britannica

Shri Sir Jitendra Narayan Bhup Bahadur, maharaja of Cooch-Behar, sovrano di uno stato principesco dell'India britannica con il costume tipico

Col termine di Stato principesco dell'India britannica (detto anche Stato nativo secondo la normativa legislativa inglese, o semplicemente Stato indiano) si intende uno stato sovrano nominalmente[1] facente parte del Raj britannico, il governatorato britannico in India, che non era direttamente amministrato dagli inglesi, ma con un governo indiretto attraverso dei rappresentanti governativi della Gran Bretagna e con l'aiuto dei sovrani già esistenti sul territorio. Gli stati presenti in India che godevano di questa amministrazione erano più di 550, alcuni dei quali erano solo sovranità cittadine.

  1. ^ Ramusack, 2004, pp. 85 Citazione: "Gli inglesi non hanno mai creato dei principi indiani. Prima e durante la penetrazione europea in India, gli indigeni hanno solo goduto di una protezione militare. Gran parte dei governanti indiani esercitava i propri poteri da molti secoli prima della venuta dei britannici sul loro suolo anche se alcuni di questi rafforzarono le loro posizioni con il periodo coloniale. Ciò che mutò l'India durante il XVIII e XIX secolo fu la restrizione dei poteri dei regnanti nativi da parte degli inglesi che a poco a poco si impadronirono di molte funzioni di governo, senza mai comunque negare l'indipendenza ai vari stati. La Compagnia delle Indie Orientali estraeva risorse dall'India in cambio di protezione militare, ricavandone anche il pagamento di un tributo con la possibilità di commerciare largamente con gli Stati inglesi. (p. 85)"

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