Stato Islamico (organizzazione)

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Stato Islamico
الدولة الإسلامية
al-Dawla al-Islāmiyya
La bandiera dello Stato Islamico
Attiva2013[1] – in attività
NazioneBandiera della Siria Siria
Bandiera dell'Iraq Iraq
Gruppi affiliati in:[2]
Bandiera dell'Afghanistan Afghanistan (ISIS-K)
Bandiera del Tagikistan Tagikistan (ISIS-K)
Bandiera del Pakistan Pakistan (ISIS-K)
Bandiera dell'Egitto Egitto
Bandiera delle Filippine Filippine (Abu Sayyaf)
Bandiera dell'Indonesia Indonesia
Bandiera della Libia Libia
Bandiera della Palestina Palestina
Bandiera della Russia Russia (Bandiera della Cecenia Cecenia)
Bandiera della Turchia Turchia
Bandiera dello Yemen Yemen
Bandiera dell'Iran Iran
ContestoGuerra in Iraq e guerriglia irachena (2004–2013)
Guerra civile siriana (2011–in corso)
Guerra civile in Iraq (2014–2017)
Seconda guerra civile in Libia (2014–2020)
Guerra in Afghanistan (2015-2021)
IdeologiaFondamentalismo islamico salafita
Jihādismo
Wahhabismo
Panislamismo
AlleanzeFino al 2014:

Fino al 2016:

Fino al 2017:

Componenti
FondatoriAbū Muṣʿab al-Zarqāwī † (come al-Qa'ida in Iraq)
Abu Bakr al-Baghdadi † (come Stato Islamico)
Componenti principaliCaliffi dello Stato Islamico
Attività
Azioni principalivedi qui
[4]
Voci su organizzazioni terroristiche in Wikipedia

Lo Stato Islamico[5] (abbreviato SI[6] o IS,[7] in arabo الدولة الإسلامية?, al-Dawla al-Islāmiyya) è un'organizzazione terroristica paramilitare internazionale, fondata da Abu Musab al-Zarqawi (come al-Qāʿida in Iraq) e da Abu Bakr al-Baghdadi (come Stato Islamico). Il suo autoproclamato emiro Abu Bakr al-Baghdadi affermò la nascita di un califfato, definito "dello Stato Islamico dell'Iraq e della Siria" nei territori dell'Iraq e della Siria di cui si proclamò califfo il 29 giugno 2014.[8] Prima di tale proclamazione il gruppo si faceva chiamare "al-Dawla al-Islāmiyya fī l-ʿIrāq wa l-Shām" (in arabo الدولة الإسلامية في العراق والشام?, sigla in arabo داعش, ovvero Dāʿish o Daesh), tradotto in italiano come Stato Islamico dell'Iraq e della Siria (Islamic State of Iraq and Syria, ISIS) o Stato Islamico dell'Iraq e del Levante (Islamic State of Iraq and the Levant, ISIL):[9] la parola araba Shām indica infatti quella regione geografica che comprende il sud della Turchia, la Siria, il Libano, Israele, la Giordania e la Palestina e che viene indicata come "Grande Siria" o "Levante".[9]

Sebbene questo gruppo dichiari di fondarsi sulla religione Islamica sunnita, molti leader del mondo islamico hanno sostenuto l'illegittimità della proclamazione e il contrasto dell'ideologia del gruppo con la dottrina religiosa.[10][11]

Le origini del gruppo risalgono ad “al-Qāʿida in Iraq" (2004–2006), poi rinominata "Stato Islamico dell'Iraq" (2006–2013), fondata da Abu Muṣʿab al-Zarqāwī nel 2004 per combattere l'occupazione statunitense dell'Iraq e il governo iracheno sciita sostenuto dagli Stati Uniti d'America dopo il rovesciamento di Saddam Hussein. Nel 2013 lo Stato Islamico dell'Iraq ha proclamato unilateralmente la propria unificazione con la branca siriana di al-Qāʾida, che aveva conquistato una parte del territorio siriano nell'ambito della guerra civile contro il governo di Baššār al-Asad, ma esponenti di quest'ultima smentirono la notizia. In seguito a questo contrastato annuncio, il gruppo - scelta come propria capitale la città siriana di Raqqa - ha cambiato nome in Stato Islamico dell'Iraq e della Siria (ISIS).[12]

Nel 2014 l'ISIS ha ampliato il proprio controllo in territorio iracheno con la presa in giugno di Mawṣil), adottando il nome attuale e proclamando la nascita del "califfato" il 29 giugno 2014.[13]

Le rapide conquiste territoriali del gruppo hanno spinto l'Iran e i suoi alleati regionali, che già combattevano lo Stato Islamico in Siria, a moltiplicare i loro sforzi in Iraq a partire da giugno 2014 attraverso l'invio di armi, consiglieri militari e truppe di terra.[14][15] Anche gli Stati Uniti e altri Stati occidentali e arabi intervennero militarmente contro l'ISIS, con invii di truppe e bombardamenti aerei in Iraq da agosto 2014 e in Siria da settembre dello stesso anno.[16] Dapprima alleato di al-Qā`ida, rappresentata in Siria dal Fronte al-Nusra, l'ISIS se n'è definitivamente distaccato nel febbraio 2014, diventandone il principale concorrente per il primato nel jihad globale. Così, a partire dall'ottobre 2014, altri gruppi jihadisti esterni all'Iraq e alla Siria hanno dichiarato la loro affiliazione all'ISIS, assumendo il nome di "province" (wilāyāt) dello Stato Islamico: tra queste, si sono particolarmente distinte per le loro attività la "provincia del Sinai", attiva nella regione egiziana del Sinai, e le province libiche di Barqa e di Tripoli, attive nel contesto della seconda guerra civile libica.[2]

L'ONU[17] e alcuni singoli Stati hanno esplicitamente fatto riferimento allo Stato Islamico come a un'organizzazione terroristica, così come i mezzi d'informazione in tutto il mondo[18][19][20][21][22]. Numerosi media e personalità politiche hanno espresso dubbi sul modo più opportuno di fare riferimento all'organizzazione, temendo che utilizzare il nome "Stato Islamico" potesse in qualche modo contribuire alla sua legittimazione. Si sostiene inoltre che il nome "Stato Islamico" non sia adeguato perché il gruppo "non è né Islamico, né uno Stato".[23] Per questa ragione si usa talora il nome Daesh (acronimo arabo equivalente a ISIS, ma percepito come dispregiativo) o l'espressione "l'autoproclamato Stato Islamico".[24][25]

Essendoci differenti orientamenti di pensiero su quali siano le caratteristiche che definiscono uno Stato, la questione se lo Stato Islamico possa o meno essere considerato uno Stato non riceve una risposta unanime dagli studiosi della materia.[26][27][28]

  1. ^ "The War between ISIS and al-Qaeda for Supremacy of the Global Jihādist Movement" (PDF). Washington Institute for Near East Policy. June 2014. Retrieved 26 August 2014.
  2. ^ a b c d (EN) Islamic State builds on al-Qaeda lands, BBC News, 30 gennaio 2015. URL consultato il 15 novembre 2015.
  3. ^ (EN) Islamic State 'accepts' Boko Haram's allegiance pledge, BBC News, 13 marzo 2015.
  4. ^ This Is the Promise of Allah (PDF) (Dichiarazione dello Stato Islamico), 29 giugno 2014 (archiviato dall'url originale il 22 aprile 2018).
  5. ^ IS, ISIS, ISIL, Daesh: come dobbiamo chiamare l'autoproclamato Stato Islamico?, in VICE News, 18 novembre 2015.
  6. ^ Sigla per Stato Islamico.
  7. ^ Sigla inglese, per Islamic State.
  8. ^ Come si organizza lo Stato Islamico di al-Baghdadi, su ispionline.it, Istituto per gli studi di politica internazionale. URL consultato il 28 agosto 2014 (archiviato dall'url originale l'8 settembre 2014).
  9. ^ a b Perché alcuni chiamano l’ISIS “Daesh”?, su ilpost.it, Il Post, 15 novembre 2015. URL consultato il 15 novembre 2015.
  10. ^ Muslim Scholars Release Open Letter To Islamic State Meticulously Blasting Its Ideology.
  11. ^ L'islam asiatico rigetta il califfato in Iraq e Siria, su lastampa.it. URL consultato il 5 aprile 2017 (archiviato dall'url originale il 6 aprile 2017).
  12. ^ http://www.repubblica.it/esteri/2015/01/01/news/al_nusra_scheda-104138230/
  13. ^ (EN) Backgrounder: Islamic State of Iraq and Syria, su cfr.org, Council on Foreign Relations, 8 agosto 2014. URL consultato il 24 febbraio 2015 (archiviato dall'url originale il 27 febbraio 2015).
  14. ^ "Qassim Suleimani: commander of Quds force, puppeteer of the Middle East". The Guardian..
  15. ^ "Insight - Iran's elite Guards fighting in Iraq to push back Islamic State" (archiviato dall'url originale il 15 luglio 2015). Reuter
  16. ^ (EN) A visual guide to the crisis in Iraq and Syria, su nytimes.com, New York Times, 2 febbraio 2015.
  17. ^ Errore nelle note: Errore nell'uso del marcatore <ref>: non è stato indicato alcun testo per il marcatore ONU_gruppo_terroristico
  18. ^ Errore nelle note: Errore nell'uso del marcatore <ref>: non è stato indicato alcun testo per il marcatore ListerTop
  19. ^ Terrence McCoy, ISIS, beheadings and the success of horrifying violence, The Washington Post, 13 giugno 2013. URL consultato il 23 giugno 2014.
  20. ^ (EN) Mark Tran, Who are Isis? A terror group too extreme even for al-Qaida, The Guardian, 11 giugno 2014. URL consultato l'11 giugno 2014.
  21. ^ (EN) Con Coughlin e Tom Whitehead, US should launch targeted military strikes on 'terrorist army' Isis, says General David Petraeus, su telegraph.co.uk, The Telegraph, 19 giugno 2014. URL consultato il 31 luglio 2014.
  22. ^ (EN) Iraq religious leader supports liberation of Mosul, calls ISIS terrorists, Foreign Affairs Committee. National Council of Resistance of Iran, 13 giugno 2014. URL consultato l'8 agosto 2014.
  23. ^ (EN) Isis vs Islamic State vs Isil vs Daesh: What do the different names, su The Independent, 23 settembre 2014. URL consultato il 23 agosto 2020.
  24. ^ Dobbiamo chiamarlo Stato Islamico, Isis o Daesh?, su lastampa.it, 16 novembre 2015. URL consultato il 23 agosto 2020.
  25. ^ (EN) Faisal Irshaid, Isis, Isil, IS or Daesh?, in BBC News, 2 dicembre 2015. URL consultato il 23 agosto 2020.
  26. ^ (EN) Völkerrechtsblog, Is the Islamic State a State?, su Völkerrechtsblog, 10 giugno 2016. URL consultato il 23 agosto 2020.
  27. ^ https://www.washingtonpost.com/news/monkey-cage/wp/2015/02/05/how-much-of-a-state-is-the-islamic-state/
  28. ^ (EN) Is Islamic State a State?, su Geopolitical Monitor, 5 agosto 2015. URL consultato il 23 agosto 2020.

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