Stefano I d'Ungheria

Stefano I d'Ungheria
Ritratto di Santo Stefano, Autore ignoto, primi anni del XX secolo
Re d'Ungheria
Stemma
Stemma
In carica20 agosto 1000 –
15 agosto 1038
Incoronazione1º gennaio 1001
Predecessorese stesso come Principe d'Ungheria
SuccessorePietro
Principe d'Ungheria
In carica995 –
20 agosto 1000
PredecessoreGéza
Successorese stesso come Re d'Ungheria
Nome completoVajk
NascitaStrigonio, 969
Morte15 agosto 1038
Luogo di sepolturaCattedrale dell’Assunzione, Albareale
Casa realeArpadi
PadreGéza
MadreSarolta d'Ungheria
ConsorteGisella di Baviera
FigliEmerico
Ottone
Edvige
Religionecattolicesimo, paganesimo (prec.)
Firma
Santo Stefano d'Ungheria
Statua di Stefano d'Ungheria a Budapest
 

Re d'Ungheria

 
NascitaStrigonio, 969
Morte15 agosto 1038
Venerato daTutte le Chiese che ammettono il culto dei santi
Canonizzazione1083
Ricorrenza20 agosto in Ungheria; 16 agosto per il calendario cattolico internazionale
Patrono diUngheria, sovrani, morti prematuri, muratori, scalpellini

Stefano I d'Ungheria, o santo Stefano d'Ungheria (in ungherese István király, "re Stefano", o Szent István, "santo Stefano"; Strigonio, 96915 agosto 1038), proclamato santo da papa Gregorio VII nel 1083, fu l'ultimo gran principe degli Ungari tra il 997 e il 1000 o 1001 e il primo re del regno d'Ungheria, di cui fu il fondatore, fino al 1038.

L'anno della sua nascita resta incerto, ma i molti dettagli noti che riguardano la sua vita lasciano intendere che nacque nel 975 o poco dopo a Strigonio. Il suo nome di nascita pagano fu Vajk, ma la data del suo battesimo resta sconosciuta. Unico figlio di sesso maschile del gran principe Géza e di sua moglie, Sarolta, la quale discendeva da un'importante famiglia di gyula, ovvero un titolo nobiliare, Stefano fu il primo membro della famiglia degli Arpadi a diventare un devoto cristiano, sebbene entrambi i suoi genitori si fossero battezzati. Su iniziativa del padre, nel 995 o poco dopo sposò Gisella di Baviera, discendente della dinastia ottoniana e figlia di Enrico II.

Dopo essere subentrato a suo padre nel 997, Stefano dovette combattere per il trono contro un suo parente, Koppány, che era sostenuto da un gran numero di guerrieri pagani. Dopo averlo sconfitto con l'assistenza di cavalieri stranieri tra cui Vecelino di Wasserburg, Hont, Pázmány e altri nobili locali, fu incoronato come re il 25 dicembre 1000 o il 1º gennaio 1001 con l'approvazione di papa Silvestro II, abolendo così la precedente carica di gran principe. Impegnato dapprima in una serie di guerre contro tribù semi-indipendenti e capitribù tra cui i Magiari Neri e suo zio, Gyula III detto il Giovane, riuscì nell'intento di assicurarsi la sua supremazia sul bacino dei Carpazi e protesse l'indipendenza del suo regno quando essa fu messa a rischio da Corrado II il Salico, imperatore del Sacro Romano Impero. Quest'ultimo fu costretto a ritirarsi dall'Ungheria dopo averla aggredita nel 1030.

Il contributo apportato da Stefano in ambito ecclesiastico fu decisamente notevole, in quanto egli fondò almeno un arcivescovado, sei vescovati e tre monasteri benedettini, circostanza che consentì alla Chiesa cattolica in Ungheria di dotarsi di una propria struttura indipendente dagli arcivescovi del Sacro Romano Impero. Il sovrano incoraggiò la diffusione del cristianesimo infliggendo severe punizioni nei confronti di chi rifiutava di abbracciare la nuova fede. Il suo sistema di amministrazione si basava sul sistema dei comitati, i quali erano organizzati attorno a delle fortezze ed erano amministrati da ufficiali reali (ispán). L'Ungheria godette di un lungo periodo di pace durante il suo regno e divenne una delle tappe predilette per i pellegrini e i mercanti che viaggiavano tra Europa occidentale, Terra santa e Costantinopoli.

Vissuto più a lungo di ogni suo figlio, morì il 15 agosto 1038 e fu sepolto nella sua nuova basilica, costruita ad Albareale e dedicata alla Santa Vergine. Alla sua dipartita seguirono guerre civili durate per decenni. Fu canonizzato da papa Gregorio VII insieme a suo figlio, Emerico, e al vescovo Gerardo di Csanád, nel 1083. Stefano è oggi un santo assai venerato sia in Ungheria sia nei territori limitrofi: in terra magiara, il giorno della sua festività (il 20 agosto) coincide con la data in cui si commemora la fondazione dello Stato nazionale.[1]

  1. ^ Michéle K. Spike, Scritto nella pietra: le "cento chiese", programma gregoriano di Matilda di Canossa, in Centro studi matildici San Benedetto Po - Atti del Convegno Internazionale 9-10 novembre 2012, Bologna, 2014, p. 13.

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