Stepan Bandera

Stepan Andrijovič Bandera
NascitaStaryj Uhryniv, 1º gennaio 1909
MorteMonaco di Baviera, 15 ottobre 1959
Cause della morteAvvelenamento
EtniaUcraino
ReligioneCattolico di rito orientale
Dati militari
Paese servitoBandiera dell'Ucraina Governo Nazionale Ucraino (1941)
Forza armata Esercito Insurrezionale Ucraino
Anni di servizio1929 - 1959
GuerreSeconda guerra mondiale
Comandante di Esercito Insurrezionale Ucraino
DecorazioniEroe dell'Ucraina (revocata nel 2011)
Altre carichePolitico, militare
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Stepan Andrijovič Bandera (in ucraino Степан Андрійович Бандера?; Staryj Uhryniv, 1º gennaio 1909Monaco di Baviera, 15 ottobre 1959) è stato un politico ucraino, figura di estrema destra e leader dell'OUN-B, fazione radicale militante dell'Organizzazione dei Nazionalisti Ucraini (OUN),[1][2][3][4][5][6][7] e fondatore dell'Esercito Insurrezionale Ucraino (UPA).

Attivo nelle organizzazioni nazionaliste ucraine sin da giovane, nel 1936 fu condannato a morte in Polonia per il suo coinvolgimento nell'assassinio (nel 1934) del ministro dell'interno polacco Bronisław Pieracki; la pena fu poi commutata in ergastolo. Evaso dal carcere nel 1939 a seguito dell'invasione e conquista della Polonia da parte della Germania nazista, si trasferì a Cracovia, capoluogo del Governatorato Generale.

Pur in seno ad una politica collaborazionista[8], per Bandera fu imprescindibile l'indipendenza dell'Ucraina, per proclamare la quale parve occasione propizia l'invasione tedesca dell'Unione Sovietica nel 1941. La Germania nazista risultò invece infastidita dal tentativo di restaurazione, nel territorio appena occupato, di uno Stato ucraino indipendente, anche se dichiaratamente allineato al progetto nazista. Il rapporto con i tedeschi fu perciò complicato e segnato da arresti che costarono a Bandera anche l'internamento nel lager di Sachsenhausen. Nel 1944 fu liberato affinché conducesse azioni di sabotaggio contro l'Armata Rossa.

A guerra finita, riparò in Germania Ovest con moglie e figli, sotto protezione alleata. Fu assassinato a Monaco di Baviera da un agente del KGB nel 1959.

Figura controversa della storia ucraina contemporanea, nell'ovest del paese Bandera è esaltato da alcuni come eroe nazionale, mentre a sud-est, tra la minoranza russa, è ricordato come traditore fascista e alleato di Hitler.[9][10][11] Nel 2010, il presidente ucraino Viktor Juščenko gli conferì l'onorificenza postuma di Eroe dell'Ucraina, revocata nel 2011 sulla base di una sentenza della Corte amministrativa distrettuale di Donec'k.

Nonostante si ritenga che, insieme ai suoi seguaci, abbia forti responsabilità nel massacro di civili polacchi[12] e nell'Olocausto in Ucraina,[13][14] si tratta di una figura centrale del nazionalismo ucraino. La sua famiglia subì pesanti ritorsioni dai sovietici e dai polacchi, oltre che dagli stessi tedeschi.[15]

  1. ^ Rossoliński, p. 97.
  2. ^ Jared McBride, Ukrainian Holocaust Perpetrators Are Being Honored in Place of Their Victims, su Tablet Magazine, 21 luglio 2016. URL consultato il 15 ottobre 2022.
    «..Kyiv city government just voted to name a street after far right-wing nationalist leader, Stepan Bandera..»
  3. ^ (EN) Taras Kuzio e Paul J. D'Anieri, Dilemmas of State-led Nation Building in Ukraine, Greenwood Publishing Group, 2002, pp. 166, ISBN 978-0-275-97786-3.
    «The OUN divided in 1940 into a radical wing under Bandera and a more conservative one under Melnyk ...»
  4. ^ David R. Marples, Stepan Bandera: The Resurrection of a Ukrainian National Hero, in Europe-Asia Studies, vol. 58, n. 4, 2006, DOI:10.1080/09668130600652118, ISSN 0966-8136 (WC · ACNP), JSTOR 20451225.
  5. ^ Norman J. W. Goda, Who Was Stepan Bandera?, su History News Network, 22 gennaio 2010. URL consultato il 24 settembre 2022.
  6. ^ (EN) Anna Reid, Borderland: A Journey Through the History of Ukraine, Orion, 29 settembre 2022, ISBN 978-1-3996-0918-0.
    «Stepan Bandera, leader of the Nazi-sponsored terrorist group OUN.»
  7. ^ (EN) Martin Winstone, The Dark Heart of Hitler's Europe: Nazi Rule in Poland Under the General Government, Bloomsbury Publishing, 30 ottobre 2014, ISBN 978-0-85772-519-6.
    «.. who followed the terrorist Stepan Bandera (page 104) .. These hopes were almost immediately dashed and many leaders (including Bandera in Krakow) were arrested by the Germans. Nonetheless, both wings of the OUN largely continued to work with the Nazis (page 104) .. Stepan Bandera, the leader and ideological mentor of the nationalist murderers of Poles and Jews (page 249)»
  8. ^ (EN) giovanna branca, Stepan Bandera, l’uso improprio di una «reliquia» filonazista, su il manifesto, 9 gennaio 2023. URL consultato il 4 febbraio 2023.
  9. ^ (EN) Ukraine vs. Russia: inside the divisive myth of Stepan Bandera, su thestar.com. URL consultato il 6 maggio 2022.
    «To Russians and ethnic Russians in eastern Ukraine, Bandera is a villain, a vile betrayer who allied himself with Adolf Hitler in the worst years of the Second World War.»
  10. ^ A ghost of World War II history haunts Ukraine’s standoff with Russia, su washingtonpost.com. URL consultato il 19 dicembre 2019.
    «But if Bandera is idolized by some in the capital and western Ukraine, he is reviled as a fascist in much of the heavily ethnic-Russian east and south as well as in Russia itself»
  11. ^ A Fascist Hero in Democratic Kiev, su nybooks.com (archiviato dall'url originale il 25 febbraio 2021).
  12. ^ Grzegorz Motyka, Wołyń'43 Ludobójcza czystka - fakty, analogie, polityka historyczna, Cracovia, Wydawnictwo Literackie, 2016, p. 83, ISBN 978-83-08-06207-4.
  13. ^ Arad Yitzhak, Holocaust in the Soviet Union, University of Nebraska Press, 2009, p. 89, ISBN 978-0-8032-2270-0.
  14. ^ Nega le responsabilità di Stepan Bandera nell'Olocausto, bufera sull'ambasciatore ucraino in Germania, su la Repubblica, 2 luglio 2022. URL consultato il 4 febbraio 2023.
  15. ^ Бандерштадт: місто Бандер, su gk-press.if.ua. URL consultato il 19 settembre 2019 (archiviato dall'url originale il 5 novembre 2011).

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