Con sterilizzazione obbligatoria, conosciuta anche come sterilizzazione forzata, si intendono i programmi attuati da politiche governative che tentano di costringere le persone a sottoporsi all'intervento chirurgico di sterilizzazione. Nella prima metà del XX secolo, molti di questi programmi sono stati istituiti in vari paesi del mondo, di solito come parte di programmi di eugenetica destinati ad impedire la riproduzione e la moltiplicazione dei membri della popolazione considerati portatori di difetti genetici. L'estesa o sistematica sterilizzazione forzata è stata riconosciuta come un crimine contro l'umanità dalla relazione dallo Statuto di Roma. Questo memorandum definisce anche la giurisdizione della Corte penale internazionale[1][2].
Nonostante quest'accordo internazionale riguardante la disumanità e l'illegalità della sterilizzazione forzata, è stato suggerito che il governo dell'Uzbekistan continui a perseguire tali programmi[3]. Inoltre, in molti paesi, le persone transgender sono tenute a sottoporsi a sterilizzazione prima di ottenere il riconoscimento giuridico del loro genere. Questo non è da confondere con la sterilizzazione forzata che non è associata ad un programma di governo. Tuttavia, la relazione del relatore speciale delle Nazioni Unite sulla tortura ed altri trattamenti crudeli, inumani o degradanti, afferma che le persone LGBT subiscono spesso violazioni mediche o interventi chirurgici non liberi (tra cui la mutilazione genitale femminile e la mutilazione genitale maschile), nonostante i commi 17 e 18 dei Principi di Yogyakarta riconoscano come la chirurgia obbligatoria per il riconoscimento di genere possa essere considerata costitutiva di una violazione dei diritti umani[4].
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