Storia del Giappone

Fondazione del Giappone da parte del leggendario imperatore Jinmu in una stampa del periodo Meiji.

La storia del Giappone inizia con un primo spostamento umano in un gruppo di isole nella parte sud-orientale della penisola coreana, intorno al 10.000 a.C. Le prime tracce di industria litica e utensili primordiali risalgono a 32000 anni fa. Alcune delle ceramiche più antiche mai scoperte furono prodotte proprio qui intorno al 13.000 a.C. durante il periodo Jōmon rappresentando una delle prime forme di lavoro artistico della storia dell'umanità: le figurine dogū risalenti al 4000 a.C. durante il periodo Yayoi, furono realizzate grazie a tecnologie importate dalla Cina e dalla Corea, come la coltivazione del riso e l'estrazione del bronzo e ferro.

Durante il periodo Yamato, che va dal 250 al 710, si vide emergere la prima forma di uno stato strutturato. Nei primi secoli vennero costruiti grandi tumuli funerari, chiamati kofun mentre la regione del Kansai iniziò ad imporsi come centro politico. Nel VI secolo, il Buddismo, giunto in Giappone attraverso la Cina e la Corea, cambiò profondamente la vita politica del Paese; una costituzione di 17 articoli di ispirazione buddista venne scritta nel 604 per vigilare sul funzionamento dello Stato. Molti immigrati provenienti dai regni coreani plasmarono la vita politica e le arti dell'arcipelago giapponese. Tra l'VIII e il XII secolo andò ad affermarsi una cultura classica che poteva godere del sostegno della corte imperiale. Fortemente influenzata da modelli continentali da cui si emancipò durante il X secolo, fu all'origine di opere come Tōdai-ji o il romanzo Genji monogatari. In questo periodo la scena politica era divisa tra il potere imperiale e il potere dei capi clan. I Fujiwara, Taira e Minamoto, a loro volta, monopolizzarono la maggior parte degli uffici dell'amministrazione. Con le carestie che regolarmente imperversano nel paese e l'insicurezza che ne derivava, si instaurò nel paese una classe sociale di combattenti, detti bushi antesignani dei Samurai.

Il medioevo giapponese si estende dal XII secolo alla fine del XVI secolo. Dopo la guerra di Genpei, conclusasi nel 1185, il paese fu governato per la prima volta da un governo esterno alla corte imperiale: il bakufu, con sede nella regione del Kantō. Tale governo bellicoso, guidato dal clan Hōjō, segnò l'era Kamakura (鎌倉 時代, Kamakura jidai), una delle 14 tradizionali suddivisioni della storia giapponese. In questo periodo, che iniziò nel 1185 per terminare nel 1333, il Giappone fu posto sotto l'autorità politica dello shogunato Kamakura, Successivamente il potere venne conquistato dagli Ashikaga che, a partire dal 1336, intrapresero una intensa politica di ristrutturazione del paese. Con il periodo Sengoku, o era degli stati belligeranti, il medioevo giapponese andò verso il tramonto; questi furono anni segnati da grandi turbolenze sociali e politiche e dalla frammentazione del paese in diverse province e potentati. La riunificazione politica del paese fu comunque realizzata successivamente grazie all'impulso dato dai capi militari Oda Nobunaga, Toyotomi Hideyoshi e, poi, Tokugawa Ieyasu. Lo shogunato Tokugawa, iniziato nel 1603 e terminato nel 1868, corrisponde al periodo Edo, contraddistinto dapprima da una politica commerciale rivolta verso l'estero ma poi virta verso un isolamento a seguito dell'editto Sakoku del 1635. Il paese visse una fase di crescita demografica ed economica che si protrasse dal XVI al XVIII secolo. Il neoconfucianesimo, importato dalla Cina fu la base dell'organizzazione della società e stabilì una divisione sociale in più classi. Nel campo della cultura, si affermarono i generi Haiku, Kabuki si akabuki o haiku, mentre in campo scientifico gli studi rangaku permisero la diffusioni della scienza e della tecnica occidentale nell'arcipelago.

Nel 1868, con il ritorno del potere dell'imperatore al centro del sistema politico nacque l'Impero del Giappone. In concorrenza con il colonialismo occidentale nel continente asiatico, il Giappone intraprese una politica di espansione territoriale, culminata nel 1910 con l'annessione della Corea, l'invasione della Manciuria nel 1931 e con l'occupazione di parte della Cina nel 1937. Nel 1941 il paese partecipò alla Seconda Guerra mondiale al fianco delle potenze dell’Asse contro gli Alleati che si concluse dopo i bombardamenti atomici di Hiroshima e Nagasaki avvenuti nell'agosto del 1945 che costrinsero l'impero giapponese ad arrendersi. Dal 1945 al 1952, l'occupazione statunitense impose la democratizzazione del paese e l'adozione di una nuova costituzione. Dopo il 1955, il Giappone beneficiò di una crescita economica molto elevata diventando una potenza economica mondiale pur registrando una battuta d'arresto negli anni 1990. L'11 marzo 2011, il Giappone ha subito un terremoto e maremoto di magnitudo 9.0, uno dei terremoti più potenti mai registrati, che ha ucciso quasi 20 000 persone e causato il grave disastro nucleare di Fukushima Dai-ichi.


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