Storia della lingua inglese

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L'inglese è una lingua germanica occidentale. Ha le sue origini dalle parlate del gruppo dei germani ingaevoni che erano stanziati nell'attuale Germania settentrionale e in Danimarca. Queste lingue germaniche furono portate nella Britannia nella Tarda Antichità a seguito delle migrazioni di Angli, Sassoni, Juti e Frisi nell'isola, rimpiazzando le lingue celtiche ed eventualmente il latino. Si sviluppò così in quattro dialetti dell'Antico inglese, merciano, northumbriano, kentiano e sassone occidentale. Quest'ultimo dialetto divenne dominante sotto Alfredo il Grande.

Tra l'Ottavo e il Nono secolo, durante la conquista vichinga, la lingua norrena plasmò fortemente l'Antico Inglese, poiché produsse una forte semplificazione grammaticale e all'ingresso di nuovi prestiti lessicali. Inoltre divenne più influente il dialetto merciano.

Dopo la conquista normanna del 1066 l'inglese fu fortemente influenzato dal francese, poiché questa lingua era di uso comune presso i ceti dominanti. Così molti prestiti lessicali della langue d'oil entrarono nella lingua locale.

Durante il Rinascimento la lingua inglese subì nuovi mutamenti, tra cui l'ingresso di nuove parole dal latino e dal greco, nonché dalle altre lingue europee moderne. Si data a questo periodo il cambiamento della pronuncia.

Dal Seicento la lingua inglese si espanse in tutti i cinque continenti. Ora è la principale lingua di Regno Unito, Repubblica d'Irlanda, Stati Uniti, Canada, Australia, Nuova Zelanda oltre ad altre ex colonie dell'Impero britannico. Con l'avvento degli Stati Uniti al rango di superpotenza mondiale nel Novecento, la lingua inglese diviene lingua franca della globalizzazione.


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