Strage di Marzabotto

«Questa è memoria di sangue, di fuoco, di martirio, del più vile sterminio di popolo, voluto dai nazisti di von Kesselring, e dai loro soldati di ventura, dell'ultima servitù di Salò, per ritorcere azioni di guerra partigiana.»

Strage di Marzabotto
strage
Resti della chiesa di San Martino di Monte Sole
TipoEsecuzioni
Data inizio29 settembre 1944
Data fine5 ottobre 1944
LuogoGrizzana Morandi
Marzabotto
Monzuno
Camugnano
StatoBandiera della Repubblica Sociale Italiana Repubblica Sociale Italiana
Divisione 1Provincia di Bologna
Coordinate44°18′37″N 11°13′11″E
ObiettivoCivili
ResponsabiliMilitari della 16. SS-Panzergrenadier-Division "Reichsführer-SS"
MotivazioneAzione di rastrellamento contro formazioni partigiane e contro civili
Conseguenze
Morti1.830[2][3]
Mappa di localizzazione
Mappa di localizzazione: Emilia-Romagna
Luogo dell'evento
Luogo dell'evento

La strage di Marzabotto (dal maggiore dei comuni colpiti), eccidio di Marzabotto[4] o più correttamente eccidio di Monte Sole fu un insieme di stragi compiute dalle truppe del nazismo in Italia tra il 29 settembre e il 5 ottobre 1944, nel territorio dei comuni di Marzabotto, Grizzana Morandi e Monzuno che comprendono le pendici del Monte Sole in provincia di Bologna. In Europa occidentale durante la seconda guerra mondiale, fu un crimine contro l'umanità e uno dei più gravi crimini di guerra compiuti contro la popolazione civile, istigati da Albert Kesselring,[5] il massimo responsabile della conduzione della guerra antipartigiana in Italia ed eseguiti dalla Wehrmacht, dalle SS e da militari fascisti travestiti da truppa tedesca, con funzione di guide, informatori, becchini.[6] Le vittime, confrontando i dati dell'anagrafe, furono 1.830[7] (a cui si riferisce la medaglia d'oro del 1948).

Nel 1994 il Comitato Regionale per le Onoranze ai Caduti di Marzabotto, fondandosi soprattutto sui dati delle anagrafi ricostruite dei Comuni di Marzabotto, Grizzana Morandi e Monzuno, ha dimostrato come il dato relativo ai caduti vada messo in relazione a un più ampio territorio. Infatti gli eccidi compiuti da nazisti colpirono i tre comuni durante l'estate-autunno 1944 e causarono complessivamente la morte accertata di 955 persone: in particolare nella strage nazista del 29 settembre - 5 ottobre 1944 furono comprovate 775 morti. Marzabotto, Monzuno e Grizzana Morandi ebbero poi anche 721 morti per cause varie di guerra; da qui il dato complessivo accertato dal Comitato Onoranze: 1.676 decessi per mano di nazisti e fascisti e per cause di guerra.

  1. ^ Epigrafe di Salvatore Quasimodo, su comune.marzabotto.bo.it, Comune di Marzabotto. URL consultato il 29 giugno 2010.
  2. ^ Elenco accertato dei trucidati nella strage di Marzabotto, su eccidiomarzabotto.com.
  3. ^ Elenco accertato dei trucidati nei giorni precedenti o successivi alla strage di Marzabotto eccidiomarzabotto.com, http://www.eccidiomarzabotto.com/storiaeccidi2.php.
  4. ^ Marzabotto, eccidio di, su treccani.it. URL consultato il 4 ottobre 2020.
  5. ^ Giorgio Bocca. Storia dell'Italia partigiana, Settembre 1943 - Maggio 1945. Laterza. 1966. ISBN 978-88-071-7244-1. pag.217
  6. ^ Marzabotto: quanti, chi e dove: i caduti e le vittime delle stragi nazifasciste a Monzuno, Grizzana e Marzabotto e i caduti per cause varie di guerra: carta delle località degli eccidi nazifascisti, a cura di Mario Degli Esposti, Luigi Arbizzani, Bruno Bertusi ed Ezio Antonioni, Editore Ponte Nuovo, 1994
  7. ^ D-sign.it, Eccidio di Monte Sole - Storia e Memoria di Bologna, su storiaememoriadibologna.it. URL consultato il 29 settembre 2017.

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