Suffragio femminile

Sfilata a sostegno del suffragio femminile a New York, 1912

Con suffragio femminile si indica il diritto di voto esteso alle donne. Il movimento politico avente come obiettivo quello di estendere il suffragio alle donne è stato storicamente quello delle suffragette. Le origini moderne del movimento vanno ricercate nella Francia del XVIII secolo.[1] Tra i primi Paesi a concedere tale diritto vi furono la Repubblica Corsa (nel 1755), le Isole Pitcairn (nel 1838[2]), il Granducato di Toscana (almeno dal 1849)[3][4], la Repubblica Romana (1849), che durò pochi mesi,[5] la Nuova Zelanda (nel 1893, quando ancora non era uno stato indipendente, ma una colonia britannica per lo più autogovernantesi),[1] il Territorio del Wyoming, già nel 1869, l'Isola di Man nel 1881, Franceville nelle Nuove Ebridi. Alcuni di questi stati hanno avuto una breve esistenza e altri non hanno mai avuto l'indipendenza. Un caso particolare riguarda la Svezia, dove ad alcune donne fu concesso il diritto di voto durante l'età della libertà (1718-1771) ma tale diritto non fu esteso a tutte.

Il primo stato europeo a riconoscere il suffragio universale fu il Granducato di Finlandia, con le prime donne elette in parlamento nel 1907. In Russia durante il governo provvisorio in piena rivoluzione nel novembre del 1917, si tennero l'elezioni per l'assemblea costituente a suffragio universale. Suffragio che poi venne confermato nella costituzione sovietica del 1918.

Il diritto di voto alle donne fu introdotto nella legislazione internazionale nel 1948 quando le Nazioni Unite adottarono la Dichiarazione universale dei diritti umani. Come stabilito dall'articolo 21: “1) Chiunque ha il diritto di prendere parte al governo del proprio paese, direttamente o attraverso rappresentanti liberamente scelti. 3) La volontà del popolo dovrà costituire la base dell'autorità di governo; questa sarà espressa mediante elezioni periodiche e genuine che si svolgeranno a suffragio universale e paritario e che saranno tenute mediante voto segreto o mediante procedure libere di voto equivalenti.”

Il suffragio femminile viene anche esplicitamente considerato un diritto sotto la Convenzione sull'eliminazione di ogni forma di discriminazione della donna, adottata dalle Nazioni Unite nel 1979, sottoscritto da 189 nazioni.

  1. ^ a b (EN) Colin Campbell Aikman, History, Constitutional, in McLintock, A.H. (a cura di), An Encyclopaedia of New Zealand, vol. 2, Wellington, NZ, R.E. Owen, Government Printer, 1966, pp. 67-75.
  2. ^ Pitcairn è il primo paese al mondo ad aver riconosciuto il diritto di voto alle donne, su news.avventisti.it, Notizie Avventiste, 3 dicembre 2013. URL consultato il 27 marzo 2016 (archiviato dall'url originale il 2 aprile 2016).
  3. ^ La Toscana festeggia, su intoscana.it.
  4. ^ Tesoro del foro toscano, o sia, Raccolta delle decisioni del Supremo consiglio e delle Ruote civili, Volume 24.
    «In Toscana le donne partecipavano alle elezioni di politica locale già nella prima metà dell'Ottocento, anche se non potevano essere elette. In Toscana un decreto datato 20 novembre 1849 sanciva il diritto di voto amministrativo per le donne, attivo ma non passivo, attraverso una procura; e dal 1850 anche tramite una scheda inviata al seggio con una busta sigillata»
  5. ^ Articolo 17 della Costituzione della Repubblica Romana: "Ogni cittadino che gode i diritti civili e politici a 21 anni è elettore, a 25 eleggibile"

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