Questa voce o sezione deve essere rivista e aggiornata appena possibile.
Commento: aggiornare la mappa e anche la voce con le nuove sentenze e risultanze giuridiche
Sembra infatti che questa voce contenga informazioni superate e/o obsolete. Se puoi, contribuisci ad aggiornarla.
Il suicidio assistito è l'aiuto medico e amministrativo portato a un soggetto che ha deciso di morire tramite suicidio.[1][2]
Differisce dall'eutanasia per il fatto che l'atto finale di togliersi la vita, somministrandosi le sostanze necessarie in modo autonomo e volontario, è compiuto interamente dal soggetto stesso e non da soggetti terzi, che si occupano di assistere la persona per gli altri aspetti: ricovero, preparazione delle sostanze e gestione tecnica/legale post mortem.[1][2]
Il tema è oggetto di forte dibattito internazionale, sia per questioni di natura religiosa sia per questioni di natura etica. In alcune nazioni, tra le quali il Belgio,[3] la Colombia[4][5], il Lussemburgo,[6][7] i Paesi Bassi,[8] la Svizzera,[9] e gli stati dell'Oregon,[10]Washington,[11]Montana[12] e California[13] negli Stati Uniti, il suicidio assistito è permesso a patto del rispetto di condizioni che variano da ordinamento a ordinamento. Per esempio in Svizzera la persona che vuole accedere al suicidio assistito deve trovarsi in condizioni di "sofferenza inguaribile", essere adeguatamente informata sulle alternative, capace di intendere e di volere, ed è tassativamente vietata l'assistenza fornita con motivi di lucro o «egoistici».[2]