Sultanato di Malacca

Sultanato di Malacca
Dati amministrativi
Nome completoKesultanan Malaka
Lingue ufficialimalese
CapitaleMalacca
Politica
Forma di governomonarchia
Nascita1402 con Parameswara
Causafondazione del regno
Fine1511 con Mahmud Shah di Malacca
Causainvasione portoghese
Territorio e popolazione
Massima estensione210.000 kmq nel XVI secolo
Popolazione100.000 nel XVI secolo
Economia
Valutamonete locali d'oro e d'argento
Religione e società
Religione di StatoIslam
Religioni minoritarieinduismo
Estensione del Sultanato di Malacca
Evoluzione storica
Preceduto daSrivijaya
Succeduto dasultanato di Johor
Perak
Malacca portoghese

Il Sultanato di Malacca è uno stato pre-coloniale sorto nel territorio dell'attuale città di Malacca (Malaysia) intorno al 1402 per opera del principe malese-hindu in esilio e originario di Palembang di nome Parameswara.[1] All'apice del potere nel XV secolo, la sua capitale divenne uno dei più importanti entrepôts del tempo, con un territorio che si estendeva su quasi tutta la penisola malese, le isole Riau e una porzione significativa della costa settentrionale di Sumatra, nell'odierna Indonesia.[2]

Essendo un vivace porto commerciale internazionale, Malacca divenne il caposaldo da cui iniziò ad irradiarsi in tutta la regione dell'arcipelago malese la diffusione della religione islamica, della letteratura e delle arti malesi. La situazione preannunciò l'età dell'oro dei sultanati malesi nell'arcipelago, un'epoca in cui il malese il malese classico divenne la lingua franca del sudest asiatico marittimo e la scrittura Jawi divenne il principale mezzo di scambio culturale, religioso e intellettuale. Fu attraverso questi sviluppi intellettuali, spirituali e culturali che l'era malacense vide l'inculturazione di un'identità malese, la maleseizzazione della regione e la successiva formazione di un Alam Melayu.[3][4][5]

Dopo un periodo di ricchezza e di conquiste territoriali, il sultanato divenne oggetto delle mire espansionistiche del Portogallo che ne invase il territorio nel 1511 ponendo fine a questo stato molto importante per la storia religiosa e politica di questa regione. L'ultimo sultano, Mahmud Shah, fu costretto a ritirarsi verso le periferie del suo impero, dove la sua progenie diede vita a due nuove dinastie regnanti, i Johor e i Perak. L'eredità politica e culturale del sultanato rimane fino ad oggi. Nei secoli successivi, Malacca fu ritenuta un esempio di civiltà malese e musulmana; stabilì sistemi di commercio, diplomazia e governance che persistettero fino al XIX secolo, e introdusse concetti culturali quali il daulat - una nozione di sovranità distintamente malese - che continua a plasmare la comprensione contemporanea della regalità malese.[6] La caduta di Malacca andò a beneficio del Brunei quando i suoi porti divennero un nuovo punto di partenza per il commercio nella regione e il regno emerse come un nuovo impero musulmano nell'arcipelago malese, attirando molti commercianti musulmani che fuggirono dall'occupazione portoghese dopo la conversione del Brunei all'Islam.[7][8]

  1. ^ (EN) George Cœdès, The Indianized States of South-East Asia, University of Hawaii Press, 1968, ISBN 9780824803681. URL consultato il 19 settembre 2019.
  2. ^ Ahmad Sarji e Abdul Hamid, The Encyclopedia of Malaysia, 16 - The Rulers of Malaysia, Editions Didier Millet, 2011, ISBN 978-981-3018-54-9.
  3. ^ Il concetto di una "razza malese unita".
  4. ^ Timothy P. Barnard, Contesting Malayness: Malay identity across boundaries, Singapore University Press, 2004, ISBN 9971-69-279-1.
  5. ^ Barbara Watson Andaya e Leonard Yuzon Andaya, A History of Malaysia, Palgrave Macmillan, 1984, ISBN 0-333-27672-8.
  6. ^ (EN) Ahmad Sarji e Abdul Hamid, The Encyclopedia of Malaysia, 16 - The Rulers of Malaysia, Editions Didier Millet, 2011, ISBN 978-981-3018-54-9.
  7. ^ (EN) P. M. Holt, Peter Malcolm Holt e Ann K. S. Lambton, The Cambridge History of Islam: Volume 2A, The Indian Sub-Continent, South-East Asia, Africa and the Muslim West, Cambridge University Press, 21 aprile 1977, ISBN 9780521291378.
  8. ^ (EN) Barbara Watson Andaya e Leonard Y. Andaya, A History of Early Modern Southeast Asia, 1400-1830, Cambridge University Press, 19 febbraio 2015, ISBN 9780521889926.

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