Sultano (Impero ottomano)

Osman I

Il sultano, massimo vertice del complesso istituzionale ottomano, è il capo supremo dell'islam sunnita e sovrano dell'Impero ottomano. La carica appartenne ininterrottamente per sei secoli alla dinastia regnante degli ottomani, discendenti di Osmân.

In qualità di rappresentanti politici dell'Islam, i sultani ottomani si fregiarono da un certo momento in poi (dopo la campagna di conquista vicino-orientale e maghrebina di Selim II), anche del titolo di califfo supremo. Da Solimano il Magnifico ogni sultano si definì "protettore della Mecca e di Medina" e "guardiano delle vie del pellegrinaggio".

La figura del sultano non era tuttavia quella di capo religioso e di rappresentante dell'Islam, arrogandosi ognuno di essi la funzione di capo di tutti i millet, ognuno dei quali era rappresentato da un capo religioso. Se gli ebrei erano quindi rappresentati dal loro principale rabbino e i cristiani-ortodossi dal loro patriarca, i musulmani lo erano dallo Sheykh ul-islâm, capo supremo degli ʿulamāʾ, il quale vigilava che le azioni e la condotta del sultano fossero conformi alla shari'a.

In qualità di sovrano dell'Impero ottomano, il sultano esercitava la propria autorità mediante il qânûn, atti legislativi che venivano applicati a tutto l'Impero o limitatamente a regioni specifiche, e i firmani. Il sistema amministrativo del sultano era impostato sui Qapïqulu (pl. Qapıqulları), ovvero gli "schiavi della porta", corpo costantemente incrementato dal Pengiq, il diritto del sultano al quinto [1] dei prigionieri di guerra. Con Murad I il sistema dei Qapıqulları fu rinforzato con l'istituzione del devshirme, basato sulla resa in schiavitù di giovani maschi cristiani, predati per lo più nelle aree greche e balcaniche, di età oscillante fra gli otto e i vent'anni. Il sultano presiedeva il Dîvân-i humâyûn, l'organo di governo dell'Impero.

Dopo la conquista di Costantinopoli nel 1453 al titolo di sultano ottomano fu aggiunto quello di qaysar-ı Rum, "Cesare dei Romei".

  1. ^ Panj vuol dire per l'appunto cinque e Pengiq quinto.

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