Toro (mitologia)

Adorazione del Vitello d'oro, immagine tratta dal manoscritto Hortus deliciarum (XII secolo)

Il toro ricorre spesso nei miti e nelle iconografie dell'antichità, come simbolo presente in numerose civiltà sia nel mondo orientale che occidentale.

Lo si trova ad esempio nel libro dell'Esodo dell'Antico Testamento,[1] durante il quale Mosé scagliò contro una statua dalle fattezze di toro, evocativa di culti pagani, le tavole appena ricevute sul Sinai.[1]

Si tratta spesso tuttavia non di semplice immagine o statua, ma di un vero e proprio oggetto di adorazione, come nel caso del dio babilonese Marduk, considerato il toro di Utu (il sumero dio Shamash); il destriero di Shiva, uno degli Dèi appartenenti alla Trimurti indiana, è il toro chiamato Nandi.

La sacralità del toro, che è uno dei primi animali arcaici venerati dall'uomo, sopravvive fino ad oggi, associato alla costellazione del Toro e al significato astrologico che le viene attribuito, nonché nell'iconografia cristiana associata agli evangelisti.

Sia il toro lunare mesopotamico che quello solare indiano è stato infatti oggetto nel tempo d'innumerevoli riproposizioni di stampo culturale e religioso, fino a giungere alla contemporanea cultura new Age.

  1. ^ a b Libro dell'Esodo, cap. 32.

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