Trascendenza

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Il gesto di Platone che indica la trascendenza delle Idee (affresco di Raffaello, dettaglio dalla Stanza della Segnatura ai Musei Vaticani)

Il termine trascendenza, antitetico al concetto di immanenza, deriva dal latino ("trans" + "ascendere" = salire al di là) e in filosofia e teologia indica il carattere di una realtà concepita come ulteriore, "al di là" rispetto a questo mondo, al quale pertanto si contrappone secondo una visione dualistica.

La trascendenza quando esprime una condizione oltre o al di fuori dell'esperienza umana assume il significato di "esterno a...", "non riconducibile a..."

Il termine corrispondente trascendente, se si assume il significato etimologico di «ciò che è superiore ad ogni altro nello stesso genere» [1], può essere attribuito a ciò che è al di sopra dell'esperienza sensibile e della percezione fisica umana, come ad esempio Dio.

La parola trascendente è riferita anche alle esperienze relative ad altre discipline come la musica e l'arte in genere quando esprimano valori ultrasensibili.[2].

Trascendente, infine, participio presente di "trascendere", nel significato originario latino può essere riferito a "colui che trascende", che "passa il limite", non sa frenarsi, non si contiene nell'ambito di una moderata espressione.[3]

Non è da confondersi con il differente concetto di "trascendentale".

  1. ^ Etimologia : trascendente;, su www.etimo.it. URL consultato il 1º novembre 2023.
  2. ^ M. Barbara Ponti, Mito, immagine e forma nell'estetica di Enzo Paci, Mimesis 2006.
  3. ^ Wikispaces Archiviato il 5 dicembre 2008 in Internet Archive.

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