Tredici colonie

Tredici colonie
Tredici colonie - Localizzazione
Tredici colonie - Localizzazione
Nel 1775, la Gran Bretagna aveva il dominio sulle zone indicate in rosso e rosa sulla mappa e la Spagna su quelle arancione. La zona rossa è quella relativa alle 13 colonie aperte agli insediamenti dopo la Proclama reale del 1763.
Dati amministrativi
Nome ufficialeThirteen colonies
Lingue ufficialiInglese
Lingue parlateInglese, francese, spagnolo, lingue dei nativi
CapitaleNessuna (amministrate da Londra, Regno di Gran Bretagna)
Dipendente da Regno d'Inghilterra (1607-1707)
Regno di Gran Bretagna (1707-1776)
Politica
Forma di governoMonarchia costituzionale con concessione di autonomia coloniale
Nascita1607 con Giacomo I d'Inghilterra
CausaFondazione della colonia della Virginia ad opera di coloni inglesi
Fine4 luglio 1776 con Giorgio III del Regno Unito
CausaDichiarazione d'indipendenza degli Stati Uniti d'America
Territorio e popolazione
Bacino geograficoAmerica del Nord
Popolazione2 400 000 nel 1775
Economia
ValutaSterlina britannica, dollaro continentale, moneta merce
Religione e società
Religioni preminentiProtestantesimo, cattolicesimo, giudaismo
Evoluzione storica
Preceduto daNord America pre-colombiano
Nuovi Paesi Bassi
Succeduto dabandiera Colonie Unite
Ora parte diBandiera degli Stati Uniti Stati Uniti
Bandiera del Canada Canada (Nuovo Brunswick, Québec)

Le Tredici colonie, note anche come "Tredici colonie britanniche[1]" o "Tredici colonie americane,[2]" erano un gruppo di colonie del Regno di Gran Bretagna sulla costa atlantica dell'America del Nord, fondate nel XVII e XVIII secolo che dichiararono la propria indipendenza nel 1776, portando alla creazione degli Stati Uniti d'America. Le Tredici colonie avevano sistemi politici, costituzionali e legali molto simili ed erano popolate principalmente da protestanti di lingua inglese. Le colonie del New England (Massachusetts, Connecticut, Rhode Island e New Hampshire), così come le colonie del Maryland e della Pennsylvania, furono fondate poiché spinte principalmente da sentimenti religiosi, mentre le altre colonie furono fondate su principi di commercio ed espansione economica. Tutte e tredici facevano parte dei possedimenti britannici nel Nuovo Mondo, noti nel loro insieme come "America britannica", che comprendeva anche colonie in Canada, Florida e nei Caraibi.

La popolazione coloniale crebbe da circa 2 000 abitanti nel 1625 a 2,4 milioni nel 1775, causando uno spostamento dei nativi americani verso ovest; questa popolazione includeva anche gli schiavi. La schiavitù era legale in tutte le colonie prima della guerra d'indipendenza americana.[3] Nel XVIII secolo, il governo britannico gestiva le sue colonie secondo una politica di mercantilismo, in cui l'autorità centrale amministrava i suoi possedimenti a beneficio della madrepatria in Europa.

Le Tredici colonie godevano di un alto grado di autonomia con elezioni amministrative locali, e resistettero per molto tempo alle pressioni di Londra che cercava di imporre un maggior controllo su di loro. Tuttavia la guerra franco-indiana (1754–1763) contro la Francia e i suoi alleati indiani portò a crescenti tensioni tra la Gran Bretagna e le Tredici colonie. Durante gli anni 1750, le colonie iniziarono a collaborare maggiormente tra loro invece di trattare direttamente con la Gran Bretagna e tali collaborazioni svilupparono un senso di identità americana condivisa, sollevando richieste di protezione dei diritti dei coloni e in particolare del principio di "nessuna tassazione senza rappresentanza". I conflitti con il governo britannico su tasse e diritti portarono alla guerra d'indipendenza americana (1775–1783), in cui le colonie si coalizzarono e formarono il Congresso continentale. Le colonie vinsero il conflitto con l'aiuto della Francia e, in misura minore, delle Province Unite e della Spagna.[4]

  1. ^ (EN) Joseph Galloway, Cool thoughts on the consequences to Great Britain of American independence, 1780, p. 57, OCLC 24301390. URL consultato il 1º gennaio 2021.
  2. ^ (EN) Journal of the Convention of the people of South Carolina, 1862, p. 461, OCLC 1047483138. URL consultato il 1º gennaio 2021.
  3. ^ (EN) Junius P. Rodriguez, Slavery in the United States: A Social, Political, and Historical Encyclopedia, 2007, p. 88, ISBN 978-1-85109-544-5. URL consultato il 1º gennaio 2021.
  4. ^ (EN) Richard Middleton, Anne Lombard, Colonial America: A History to 1763, 4ª ed., 2011.

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