Tromba d'aria

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Una tromba d'aria ad Anadarko, Oklahoma (1999)
Segnale di rischio di tornado secondo la norma internazionale ISO 7010.

Il tornado o tromba d'aria è in meteorologia un fenomeno collocato nella microscala, la parte visibile si manifesta come una nube a imbuto con la condensazione dell'aria, inoltre pende dalla base di un cumulonembo senza necessariamente arrivare al suolo.

La regione interessata dai venti tornadici può essere molto più grande della parte visibile: fisicamente è una colonna d'aria ascensionale e in rapida rotazione partendo dal terreno, ma dev'essere in grado di provocare danno al suolo o sollevare materiale di qualsiasi natura (polvere o detriti), in mancanza di questi due requisiti il fenomeno viene declassato nel termine più generico di nube a imbuto o "funnel cloud".[1][2][3]

Le trombe d'aria sono fenomeni meteorologici altamente distruttivi, tra tutti i vortici atmosferici quelli a più alta densità energetica o potenza sprigionata, nell'area mediterranea rappresentano il fenomeno più violento verificabile sia pure con frequenza non elevata ma non trascurabile. Sono associati quasi sempre a temporali estremamente violenti (supercelle o "Squall line"), possono percorrere centinaia di chilometri e generare venti anche fino a 500 km/h.

  1. ^ Temporali e tornado, III ediz. Alpha Test, p. 363.
  2. ^ John Snow, Physical characteristics of tornadoes, su britannica.com.
  3. ^ Charles A. Doswell III, What is a tornado? (archiviato dall'url originale il 3 luglio 2018).

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