Umberto II di Savoia

Umberto II di Savoia
Umberto II nel 1944
Re d'Italia
Stemma
Stemma
In carica9 maggio 1946 –
18 giugno 1946
(40 giorni)
PredecessoreVittorio Emanuele III
SuccessoreMonarchia abolita[1]
Nome completoUmberto Nicola Tommaso Giovanni Maria
TrattamentoSua Maestà
Altri titoliPrincipe di Piemonte (1904-1946)
Principe ereditario d'Etiopia
Principe ereditario d'Albania
Altri
NascitaRacconigi, Regno d'Italia, 15 settembre 1904
MorteGinevra, Svizzera, 18 marzo 1983 (78 anni)
Luogo di sepolturaAbbazia di Altacomba, Saint-Pierre-de-Curtille (Francia)
Casa realeSavoia
DinastiaSavoia-Carignano
PadreVittorio Emanuele III d'Italia
MadreElena del Montenegro
ConsorteMaria José del Belgio
FigliMaria Pia
Vittorio Emanuele
Maria Gabriella
Maria Beatrice
ReligioneCattolicesimo
MottoFERT
Firma
Umberto di Savoia
Umberto di Savoia in uniforme da generale

Luogotenente generale del Regno d'Italia
(periodo costituzionale transitorio)
Durata mandato5 giugno 1944 –
9 maggio 1946
MonarcaVittorio Emanuele III di Savoia
PredecessoreCarica creata
SuccessoreCarica abolita

Dati generali
Prefisso onorificoSua Altezza Reale
FirmaFirma di Umberto di Savoia

Umberto II di Savoia (Umberto Nicola Tommaso Giovanni Maria di Savoia; Racconigi, 15 settembre 1904Ginevra, 18 marzo 1983) è stato Principe di Piemonte dal 1904 al 1946, Luogotenente generale del Regno d'Italia dal 5 giugno 1944 al 9 maggio 1946 e infine ultimo Re d'Italia per abdicazione del padre Vittorio Emanuele III dal 9 maggio al 18 giugno 1946[3]. La brevissima durata del suo regno, appena quaranta giorni, gli valse il soprannome di «Re di maggio».[4]

Il 13 giugno 1946, dato l'esito del referendum istituzionale del 2 giugno, il Consiglio dei ministri – con atto che il re definì «rivoluzionario» – trasferì le funzioni accessorie di capo provvisorio dello Stato al Presidente del Consiglio Alcide De Gasperi. Il giorno stesso, Umberto si recò in Portogallo in esilio volontario e non fece mai più ritorno in Italia[5] anche perché, poco tempo dopo, la Costituzione della Repubblica Italiana entrata in vigore il 1º gennaio 1948 avrebbe fra l'altro vietato l'ingresso e il soggiorno nel territorio nazionale agli ex sovrani di Casa Savoia, alle loro consorti e ai loro discendenti maschi (tale comma, presente nella Disposizione Transitoria e Finale XIII, decadde poi mediante Legge Costituzionale solo molti anni dopo la sua morte, nell'ottobre del 2002).

  1. ^ Enrico De Nicola fu eletto capo provvisorio dello Stato; fino alla sua elezione le funzioni furono svolte dal Presidente del Consiglio Alcide De Gasperi, ai sensi del decreto legislativo luogotenenziale 16 marzo 1946, n. 98
  2. ^ Ferma restando la genealogia dei Savoia, il tema della successione ad Umberto II come capo del casato è oggetto di controversia tra i sostenitori di opposte tesi rispetto all'attribuzione del titolo a Vittorio Emanuele piuttosto che a Amedeo: infatti il 7 luglio 2006 la Consulta dei senatori del Regno, con un comunicato, ha dichiarato decaduto da ogni diritto dinastico Vittorio Emanuele ed i suoi successori ed ha indicato duca di Savoia e capo della famiglia il duca d'Aosta, Amedeo di Savoia-Aosta, fatto contestato anche sotto il profilo della legittimità da parte dei sostenitori di Vittorio Emanuele. Per approfondimenti leggere qui.
  3. ^ Data di cessazione del regime monarchico riportata sulla Gazzetta ufficiale..
  4. ^ Umberto II Re d'Italia, in Dizionario di storia, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 2011. URL consultato il 21 dicembre 2020.
  5. ^ Il Re di maggio, su raicultura.it. URL consultato il 20 settembre 2023.

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