Valles Marineris

Valles Marineris
TipoVallis, valles
PianetaMarte
L'impressionante estensione delle Valles Marineris rispetto alle dimensioni di Marte.
Dati topografici
Coordinate14°00′36″S 301°24′36″E
MagliaMC-18 Coprates
Lunghezza3 770 km
Localizzazione
Valles Marineris
Mappa topografica di Marte. Proiezione equirettangolare. Area rappresentata: 90°N-90°S; 180°W-180°E.

Le Valles Marineris (così battezzate su proposta di William Pickering, in onore della sonda spaziale Mariner 9 che le scoprì nel 1971-72) sono un vasto sistema di valli, situate nella zona equatoriale di Marte, nella parte orientale della regione di Tharsis.[1] Le valli raggiungono complessivamente i 4000 km di lunghezza, i 200 km di larghezza ed una profondità fino a 7 km;[2][3] si tratta di un complesso di fratture geologiche dieci volte più lungo, sette volte più largo e sette volte più profondo del Grand Canyon. È la più grande struttura conosciuta di questo tipo, e si estende per circa un quarto della circonferenza di Marte.

La formazione di questa enorme struttura geologica è probabilmente avvenuta contemporaneamente al sollevamento di Tharsis; successive modifiche sarebbero state apportate dall'effetto dell'erosione. Le Valles Marineris avrebbero dunque un'origine tettonica.

I canyon che compongono il complesso si estendono dalla regione del Noctis Labyrinthus, ad ovest, passando per Tithonium e Ius Chasma, quindi per Melas ed Ophir Chasma, poi verso Coprates, Ganges, Capri ed Eos Chasma, fino ai terreni caotici presenti più a est. Si tratta di numerose valli parallele le une alle altre lungo una direttrice comune est-ovest; le principali sono Ophir Chasma, Candor Chasma e Melas Chasma.

La maggior parte degli scienziati concorda nel sostenere che le Valles Marineris siano una regione ricca di fratture tettoniche nella crosta marziana, formatesi in seguito al raffreddamento del pianeta e successivamente rimodellate dall'erosione ad opera degli agenti atmosferici. Ad ogni modo sono anche presenti tracce di antichi canali, forse formati da acqua o anidride carbonica.

  1. ^ Valles Marineris, in Gazetteer of Planetary Nomenclature, USGS Astrogeology Science Center. URL consultato il 28 febbraio 2015.
  2. ^ Vallis Marineris, su Goddard Space Flight Center, NASA, 2002. URL consultato il 22 gennaio 2018 (archiviato dall'url originale l'11 luglio 2007).
  3. ^ Valles Marineris, su Welcome to the Planets, NASA, 2005. URL consultato il 22 gennaio 2018.

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