Vetero-cattolicesimo

(LA)

«In necessariis unitas, in dubiis libertas, in omnibus charitas»

(IT)

«Unità nelle cose fondamentali, libertà dove c'è il dubbio, carità in tutto»

Il vetero-cattolicesimo è la dottrina cristiana professata dai cattolici che rifiutarono i dogmi imposti dalla Chiesa cattolica romana nel Concilio Vaticano I e precisamente si opposero alla proclamazione dei dogmi della giurisdizione universale del Papa e dell'infallibilità, promossi da papa Pio IX, e definiti dal Concilio Vaticano I con la costituzione dogmatica Pastor Aeternus.

Tali cristiani non avevano mai avuto in animo di fondare una nuova Chiesa: dinanzi alle scomuniche (poi ritirate), alcuni preferirono sopportare, altri (ritenendole ingiuste) continuarono a vivere come Chiesa; naturalmente, dovettero nascere comunità alternative, che si riconoscono tuttora però all'interno dell'espressione cattolica del cristianesimo.

L'espressione "vecchi cattolici" o "vetero-cattolici" fu usata per la prima volta nel 1853, in riferimento ad alcuni cattolici di Utrecht che si rifiutarono di riconoscere la legittimità del nuovo arcivescovo nominato dal papa. Queste comunità aderiscono all'Unione di Utrecht delle Chiese vetero-cattoliche. In particolare la Chiesa Vetero-cattolica Italiana si è allontanata dall'Unione delle Chiese di Utrecht dopo l'accordo dell'Unione con la Chiesa anglicana e l'ordinazione delle donne anche nelle Chiese Vecchiocattoliche.


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